Ho ricevuto qualche giorno fa un’interessante monografia sul pittore laziale Girolamo Troppa (1636-1711), di cui conserviamo a San Severino una delle maggiori prove in tema di arte sacra.
Il volume, curato da Francesco Petrucci ed edito dalla Fondazione della Cassa di Risparmio di Rieti, recensisce come tale la mirabile Adorazione dei Pastori che era in origine nella cappella di giuspatronato Servanzi della oggi demolita chiesa di San Francesco al Castello. Di là è passata nella chiesa di Santa Maria del Glorioso, maldestramente relegata in occasione degli ultimi restauri ad altezza di spalliera delle sedie nell’abside al di dietro del sacello che custodisce la Pietà miracolosa. Di recente, dopo essere stata restaurata, cose che ha permesso di riconoscerne il notevole valore, finalmente ha avuto una collocazione più opportuna nella sezione barocca della Pinacoteca comunale “Tacchi Venturi”.
Sfogliando le pagine del volume ed esaminando le immagini dei dipinti superstiti del Troppa, mi sono persuaso che questa possa non essere la sola opera del pittore, di formazione romana, nella nostra San Severino.
Un paio di bei quadri – uno dei quali alquanto guasto – che raffigurano putti molto paffuti sdraiati entro dei serti fioriti – probabilmente di committenza Servanzi, come fu per la già menzionata pala del 1669 – credo che potrebbero essere riferiti alla sua mano.
Girolamo Troppa, al suo arrivo a Roma da Rocchette in Sabina, dove era nato, fece un periodo di apprendistato nella bottega di Mario Nuzzi, detto Mario de’ Fiori, in quanto era specializzato nel dipingere composizioni floreali. Per una sorta di imprinting di questo alunnato, i serti floreali divennero un elemento presente in molte opere del vasto regesto del nostro pittore e, seppure molto sporchi, se ne rintracciano le medesime caratteristiche in quelle delle due tele in questione. E, come si dice, tre indizi fanno una prova… .
Le tele settempedane sono molto sporche e sono in grado di pubblicare qui foto non di qualità, ma la mia intenzione è quella di suscitare con queste righe l’interesse e l’attenzione di qualche storico dell’arte a cui possa interessare questa mia sgangherata ipotesi attributiva, confermandola o confutandone gli assunti.
La monografia Girolamo Troppa è a cura di Francesco Petrucci ed è stata edita nel 2021 da Ediart per iniziativa della Fondazione della Cassa di Risparmio di Rieti e della Diocesi di Terni – Narni – Amelia.
Luca Maria Cristini