Le quattro tavolette – opera di ignoto scultore del secolo XVI e le cui iscrizioni sono completamente ancora da decifrare – raffigurano altrettanti momenti significativi in quella che fu, in realtà, la lunga transizione dalla città romana di Septempeda al nuovo insediamento medievale di Castrum Regale, poi Castello di Sanseverino.
Nell’ordine dall’alto esse raffigurano: L’attacco di Totila a Settempeda, La battaglia tra settempedani e Totila, Il trasporto del corpo di San Severino da Settempeda in fiamme, La città medievale di Sanseverino con i castelli del territorio.
«Si giudicano avvanzi di una ricca porta dell’antico palazzo della magnifica Signoria, allogata opera all’intagliatore Sanseverinate Pierantonio di Gentile Acciaccaferri nel 1526»: così scrive Giuseppe Ranaldi a proposito delle quattro interessantissime formelle scolpite a bassorilievo e attualmente conservate nella Pinacoteca Comunale di Sanseverino. Sono state acquistate nel 1851 per la Biblioteca comunale dalla famiglia Caccialupi, che le conservava nel proprio palazzo in Piazza del Popolo. Le quattro tavolette, più importanti per la memoria storica che tramandano piuttosto che come opere d’arte, sono realizzate in legno di noce scolpito e intagliato e misurano ciascuna circa cm 25 x 77.
Oltre che quello delle iscrizioni, sarebbe interessante comprendere anche il significato del singolare acronimo “G O M” che si legge sullo scudo del soldato all’estremità destra nella terza tavoletta.
La loro storia è rimasta sostanzialmente inedita fino alla pubblicazione del volume: “San Severino Vescovo di Settempeda”, Sanseverino, Hexagon, 2019.
Luca Maria Cristini