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In Etiopia con "Sorrisi" (le foto sono di Claudio Scarponi)
In Etiopia con "Sorrisi" (le foto sono di Claudio Scarponi)

Tra guerra, carestia e siccità la Onlus settempedana “Sorrisi” resta in prima linea

Per i 25 anni di attività del Settempedano abbiamo organizzato un incontro su due encicliche di Papa Francesco (di cui riferiamo a parte) che sono di estrema attualità. Contemporaneamente sono rientrati dall’Africa i volontari di “Sorrisi per l’Etiopia” e dal reportage emerge – nella loro gravità – proprio le problematiche di cui il nostro giornale ha voluto occuparsi parlando di “Laudato si’, fratelli tutti”.

Ecco la loro testimonianza.

“A distanza di quasi 3 anni siamo ritornati in gruppo in Etiopia, la prossima missione partirà a febbraio. Questo Paese ha 120 milioni di abitanti ed è dilaniato attualmente da una guerra civile al nord, nel Tigray.

Mentre il covid non ha avuto conseguenze gravissime come da noi, a parte le scuole chiuse per 5 mesi, la guerra, che sembra si stia fermando (è stato firmato un cessate il fuoco proprio pochi giorni fa) ha fatto danni terribili: oltre 500 mila morti sottostimati, almeno 4-5 milioni di profughi interni e danni altissimi all’economia con un inflazione al 30%. I costi del cibo sono tutti raddoppiati, il carburante triplicato, molte persone sono costrette a ridurre i pasti giornalieri e privarsi di carne, olio e pane. Un conflitto in cui l’Europa è stata a guardare e altre potenze straniere non hanno certo favorito il dialogo. A questa guerra interna bisogna aggiungere i danni collaterali del conflitto Ucraina-Russia. Da entrambi questi Stati, infatti, l’Etiopia importa quasi il 67% del suo fabbisogno di grano e quindi tutto ciò che ha rallentato la partenza dei mercantili da Odessa ha avuto riflessi anche sul Corno d’Africa.

In fila per l’acqua

A questi terribili fatti si è aggiunta nel sud del Paese una siccità dovuta al riscaldamento della Terra: nella regione Somali non piove da 4 anni e, stando ai dati Unicef, si stima che circa 600 mila bambini avranno bisogno di cure per malnutrizione acuta grave entro fine anno. Situazione di scarse piogge anche nella bassa valle del’Omo. Considerato che questo Stato già era classificato tra gli ultimi del mondo in base all’indice di sviluppo umano, abbiamo constatato di persona che la situazione è molto peggiorata per il suo popolo. Ma, per fortuna, ci sono ancora associazioni e tanti medici volontari italiani e stranieri che lavorano fattivamente.

Oggi si parla molto di migranti e di sbarchi, sembra il problema principale per noi occidentali, però è impossibile spiegare cosa significhi vivere in queste parti del mondo: solo andando in Africa si può capire veramente chi scappa dalla miseria e dalla fame, dalle malattie infantili che da noi sono facilmente curabili.

In questo viaggio abbiamo avuto l’opportunità di girare in alcuni ospedali della Chiesa cattolica assieme a don Donato De Blasi della Croce Bianca di San Severino che a Dubbo ha fondato una sua struttura sanitaria grazie a monsignor Marinozzi nel lontano 2000. Siamo andati anche nelle cliniche di Umbo e Buccama dove, a causa dei cambiamenti climatici, è tornata la malaria e dove comunque c’è sempre bisogno di farmaci.

Noi siamo riusciti a portare una fornitura di antibiotici, antinfiammatori e colliri, acquistati grazie all’aiuto di alcuni amici. In questi giorni di viaggio abbiamo incontrato poi l’Associazione dei medici dell’Alto Adige, che riesce a dare contributi molto significativi alla costruzione di scuole e ospedali, e il GMA (Gruppo missioni Africa) di Padova che ha avviato una quindicina di cooperative di lavoro in settori come agricoltura, artigianato e microcredito: si occupa inoltre di istruzione ed emancipazione delle donne.

Don Donato e alcuni volontari nell’ospedale di Buccama

L’associazione “Sorrisi per l’Etiopia” ha visitato alcune realtà ormai note: il villaggio scolastico di Lenda, il nuovo asilo di Gotuto, alcune persone sostenute a distanza. E’ stato bello e gratificante vedere dei bambini che imparano a leggere e scrivere grazie a una Onlus settempedana.
Dobbiamo essere orgogliosi di quello che Fabio, Vincenza e altri nostri volontari sono riusciti a costruire in questi anni, facendo anche sforzi personali durante il periodo del Covid. Pensate che con 1 euro si comprano 10 panini e si sfama un bambino per 4 giorni.

La scuola di Lenda

Abbiamo soggiornato nella missione di Soddo dei frati minori cappuccini e con alcuni di loro ci siamo confrontati su emergenze locali visitando anche diversi villaggi: toccante il momento in cui abbiamo inaugurato un pozzo in un villaggio di montagna insieme a padre Marcello, missionario di Pesaro che vive da 30 anni in Etiopia ed è il fondatore di un importante centro di recupero per bambini di strada”.

Per donazioni si può consultare il sito www.sorrisiperletiopia.it anche in vista della partenza di un gruppo di volontari il prossimo 12 febbraio.

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