“A volte ritornano”: purtroppo torna in auge lo sciagurato progetto da parte del Consorzio di bonifica di costruire una condotta da Fiuminata a San Severino, svalicare in galleria, prelevare acqua dal fiume Potenza e rifornire la diga di Castriccioni “per renderla il serbatoio di accumulo più grande delle Marche e più importante del Centro Italia”.
Non è stato sufficiente che il progetto fosse bocciato, a furor di popolo, nel 2009 dal Ministero dell’Ambiente, né che nel 2020 i sindaci ribadissero la propria contrarietà. Contro il progetto si è alzata forte la voce dei sindaci di Fiuminata, Pioraco e Sefro ed anche del direttore dell’Ambito Territoriale Ottimale 3, il dr Massimo Principi, ma registriamo purtroppo l’assordante silenzio dell’Amministrazione di San Severino e in particolare del sindaco.
Ancora una volta si registra la sua assenza di idee, di posizioni chiare e di tempestività nelle azioni. Eppure San Severino dovrebbe, come abbiamo più volte affermato, essere il punto di riferimento per tutta l’alta Val Potenza e farsi carico di rappresentare tutte le comunità del territorio. Per farlo occorrono memoria storica, autorevolezza e coraggio, caratteristiche che non appartengono al sindaco Piermattei e alla sua squadra, che, nel momento in cui le questioni si fanno più alte, complesse e spinose, nascondono la testa sotto la sabbia, lasciando ad altri il governo del territorio.
Fortunatamente una voce settempedana s è comunque sentita: quella del direttore del’Assem Pavio Migliozzi e dell’ing. Maria Chiara Tartabini, che hanno messo in guardia dal rischio di impoverire le riserve di acqua sotterranea e di falda, accentuando la carenza idrica del territorio.
Tarcisio Antognozzi, Tiziana Gazzellini, Alberto Pilato, consiglieri comunali di “Insieme per San Severino”