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Foto 2, anni '90
Foto di gruppo (anni '90)

Va in scena “La grande Storia della Filosofia Cesolana”

Qualche anno fa, quando la crisi economica cominciava a far sentire i suoi gravi effetti, con l’Europa che ci assillava con i conti, avevo pensato di fare qualcosa per far conoscere e scoprire la filosofia cesolana e i suoi effetti benefici e salutari, che già avevo sperimentato da sempre pur non sapendo ancora della sua esistenza. E’ un po’, ad esempio, come il Rinascimento, dove gli artisti che lo hanno creato non sapevano, mentre realizzavano le loro opere, di essere in quel periodo storico. Lo stavano vivendo e costruendo senza sapere essi stessi che realizzavano qualcosa di straordinario. Anche io fin da piccolo stavo vivendo la filosofia cesolana e la stavo mettendo in pratica, ma senza saperlo. Poi in un numero de “Il Settempedano”, allora giornale cartaceo con il quale collaboravo fin dalla sua nascita, lessi un articolo “E’ morto Scurze, il più forte”. Mi si aprì un mondo fantastico, che anche io stavo vivendo da protagonista, descritto in modo mirabile da Rossano Cacciatori, il quale aveva però vissuto e parlato solo dei primissimi anni Sessanta. Quello che io definì il Vate di Cesolo avrebbe scritto ben 5 libri. Mi misi subito all’opera per far conoscere questo modo di vivere straordinario, ironico, goliardico ed arguto dove l’autore era riuscito a cogliere mirabilmente i fatti, i singoli gesti, le situazioni e i personaggi del quotidiano, sublimandoli ed elevandoli nell’immmaginario collettivo sul piano superiore del mito e dell’immortalità. Feci presentare i libri fino alla meravigliosa rappresentazione presso la Villa Coletti (Teloni) il 4 luglio 2009, nata da una mia idea dal titolo “Evoluzione della Filosofia Cesolana attraverso la Musica”. Io quasi inconsciamente fin dalla nascita avevo messo in pratica e sviluppato i concetti percepiti da Rossano e condotto all’evoluzione, all’ampliamento, allo sviluppo e in seguito al completamento del nucleo originario scoperto dal Cacciatori. Ne ampliai anche lo spazio temporale racchiudendolo convenzionalmete tra il 24 marzo 1959 e il 24 marzo 1978. E’ chiaro come ogni movimento di pensiero si svolga in un periodo più complesso ed articolato, ma le date servono a delimitarlo per un inquadramento migliore. Per far conoscere e spiegare sia le tematiche di Rossano sia le mie evoluzioni e le mie interpretazioni avevo preparato un’Opera teatrale. Non ero riuscito, vuoi per problematiche mie personali, vuoi per altre situazioni oggettive come il Covid 19, a far rappresentare questo progetto. Ora che la pandemia ha creato e sicuramente creerà ancora maggiori problemi non solo sanitari, ma anche economici e soprattutto psicologici, ho reputato giusto far uscire questa mia creazione, che potrà aiutare tutta la società e quanti lo vogliono in modo molto ampio. Pertanto a metà gennaio porterò in scena al cineteatro Italia questa mia opera, di cui farò sapere più dettagliatamente in seguito e il cui titolo è “La grande Storia della Filosofia Cesolana”.

Per ora mi limito a presentare il logo, che feci creare a suo tempo, e faccio vedere e spiegare due foto, come esmpio, che rappresentano bene un aspetto dei tanti di cui è ricolma questa affascinante storia filosofica. Io mi sento portatore di questa gioia di vivere e di felicità e la voglio condividere con tutti quelli che ne hanno volontà e necessità, utilizzando la Filosofia Cesolana. Di questo stile di vita, scoperto da Rossano Cacciatori ed ampliato nei concetti da me, tutti possono giovarsene e beneficiarne a costo zero e senza controindicazioni, basta solo seguirne i giusti dettami e le giuste interpretazioni. Io ne sono un semplice dispensatore o se volete un “influencer”, come quei furbacchioni intendono definirsi.

Foto 1

Questa è l’immagine scattata nel 1977 di poco seguente a quella inserita nell’articolo sul Foliage a Canfaito dove io cerco di sollevare lo spirito dei miei amici, che come tutti gli italiani in quel momento vivevano un periodo particolarmente scuro a causa della situazione politica e degli anni di piombo ed erano preoccupati e incupiti per il futuro. Io che ero felice, come si vede nel centro della foto, cerco di portare il buonumore, infondendolo attraverso un’ideale trasfusione di sangue. Tutti avevano percepito il mio messaggio tranne Americo e Renato. In questa ulteriore immagine anche loro hanno compreso finalmente il messaggio e sorridono. Ero riuscito nel mio intento non senza fatica.

Foto 2

In questa immagine degli anni ’90 si vede chiaramente che lo spirito che avevo immesso in circolo da un po’ di tempo aveva attecchito alla grande e mi stava quasi per travolgere. Tutti erano oltremodo entusiasti. Poi è successo che per situazioni varie ci siamo allontanati e ora vedo molti amici, che come altri connazionali sono depressi e smarriti, a causa della situazione post-pandemia, ma secondo me anche da situazioni pregresse soggettive e oggettive. Quindi la mia missione è cercare di risollevare il loro morale e quello di quanti concittadini e non vogliono essere felici in questo periodo non facile.

Gabriele Cipolletta

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