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Alla riscoperta della chiesa di Sant'Antonio
Alla riscoperta della chiesa di Sant'Antonio

Chiusa “Salvalarte 2021” con la riscoperta della chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga

Domenica 31 ottobre si è svolto il secondo appuntamento di Salvalarte 2021 con le visite guidate alla chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga. I volontari del circolo Legambiente “Il Grillo” hanno organizzato e gestito quattro turni di visite (ore 10.30 – 11.30 – 15.30 – 16.30): in totale più di sessanta le persone che hanno visitato l’edificio. Tra loro anche l’assessore alla cultura Vanna Bianconi e Marco Ciarulli, presidente pro tempore Legambiente Marche.

Guida principale è stato l’architetto Luca Maria Cristini, membro del direttivo del Grillo e responsabile dell’evento settempedano di Salvalarte 2021.

Ha illustrato, in ogni turno, le preziosità di questo edificio, oggi praticamente sempre chiuso: «Ringrazio don Edoardo per averci dato la possibilità di tenere aperta e far conoscere la chiesa di Sant’Antonio in Cesalonga, situata in un punto di passaggio molto trafficato sin dall’antichità: qui vi passava l’antica strada romana che collegava Nocera Umbra all’Adriatico. La chiesa è stata eretta intorno al XIII secolo ed è sempre stata alle dipendenze del monastero di San Lorenzo in Doliolo. Nella facciata notiamo i residui di un antico porticato e di affreschi molto rovinati. Fino a non molto tempo fa, fino agli inizi del secolo scorso, l’edificio veniva spesso utilizzato come lazzaretto durante le epidemie, e ciò ha portato, nei secoli, a vari interventi di copertura delle pareti: per igienizzare gli interni, queste venivano tinteggiate con la calce bianca, coprendo gli affreschi. Infatti, Vittorio Emanuele Aleandri, storico locale di fine Ottocento, nella sua guida della città del 1898, non riportava l’esistenza di dipinti parietali, segno che erano già coperti al tempo della sua scrittura. Soltanto di recente, dopo i primi anni del Duemila, siamo riusciti a far riaffiorare qualcosa. Ora possiamo vedere varie immagini di Sant’Antonio, santo che dà il nome alla chiesa; un grande affresco di Sant’Elia ed altre particolarità, come una piccola scena di esorcismo. Inoltre, sulla parete nord, troviamo dei frammenti di un affresco enorme, e da quel poco che è stato, per ora, riscoperto, possiamo avanzare due ipotesi principali: potrebbe essere un’altra raffigurazione di Sant’Antonio oppure, per la vastità della figura, addirittura San Cristoforo, dato che si era soliti raffigurarlo sempre gigantesco. Come vedete, abbiamo molto di cui parlare, e c’è ancora tanto altro da tirare fuori da queste pareti: questa nostra iniziativa è un primo passo per stimolare le istituzioni competenti al recupero della chiesa. Ci sono ancora molte immagini da scoprire e tante ipotesi da verificare».

L’assessore Bianconi ha molto apprezzato l’iniziativa, capace di portare alle luce la ricchezza di una chiesa, un tempo meta di feste e liturgie, ora non più in auge: un luogo che andrebbe maggiormente valorizzato e recuperato. Anche Marco Ciarulli d Legambiente Marche ha seguito con interesse l’evento, complimentandosi con “Il Grillo” per l’iniziativa, capace di far riscoprire un luogo degno d’interesse, e per la complessiva organizzazione delle due giornate di Salvalarte 2021.

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