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Iniziativa informativa sulla celiachia

Sabato all’Italia il focus dell’associazione Aic sulla celiachia

Sabato 8 febbraio, alle ore 17, la sala Italia ospita un incontro informativo sulla celiachia. L’iniziativa è promossa dal Consiglio direttivo dell’Aic Marche onlus, cioè l’Associazione italiana celiachia. Tutti possono partecipare all’evento, al termine del quale ci sarà un piccolo buffet.

Dal 1979 “Aic” è il punto di riferimento unico in Italia per quanto riguarda la celiachia e risponde alla necessità di chiarezza, onestà e competenza per tutto ciò che riguarda questa patologia. “Aic” nasce su iniziativa di alcuni genitori di bambini celiaci in un’epoca in cui la celiachia era poco conosciuta e considerata una malattia pediatrica. Ciò avveniva in un panorama di assenza totale di tutele e di assistenza nell’affrontare una malattia di cui si conosceva ancora pochissimo. I bisogni di quella nascente comunità di famiglie erano primari: innanzi tutto capire cosa fosse realmente la celiachia, poi conoscere il significato della «dieta senza glutine», scoprire quali erano i prodotti adatti al celiaco e dove reperirli. Nel corso del tempo “Aic” ha contribuito a migliorare enormemente la qualità di vita delle persone celiache e delle loro famiglie. Oggi l’Associazione dialoga con gli interlocutori istituzionali portando la voce dei pazienti presso i tavoli di discussione e nei luoghi di dibattito sui temi che li riguardano da vicino, cura la relazione con i media e fa rete con le realtà internazionali. Inoltre, cura progetti volti al miglioramento della vita quotidiana del paziente, iniziative e strumenti di comunicazione volti a informare e sensibilizzare il pubblico, i media e la classe medica, risponde direttamente ai bisogni dei celiaci sul territorio grazie alle sue 21 “Aic” regionali associate, sostiene la migliore ricerca scientifica attraverso Fondazione Celiachia, gestisce il Marchio Spiga Barrata, la massima garanzia di sicurezza e idoneità per le persone celiache, attraverso la sua impresa sociale Spiga Barrata Service. Si aspira a un mondo in cui la celiachia non costituisca più una penalizzazione, neppure minima, per le persone, nella vita privata, nel lavoro e in ogni altro contesto sociale.

Dal sito www.celiachia.it:

Essere celiaco oggi vuol dire non aver praticamente più problemi con l’alimentazione, se si è a casa. La scelta sul mercato è grande e anche il gusto è sicuramente migliore rispetto a qualche anno fa.
Ma le cose cambiano quando si esce di casa. La celiachia è soprattutto una limitazione sociale, specie nel nostro Paese in cui per ogni evento si mangia: per festeggiare, per stare insieme e per parlare di lavoro. Intorno alla tavola facciamo proprio tutto, è tradizione.
Mangiare fuori casa può essere ancora problematico, soprattutto dal punto di vista psicologico. Spesso può capitare di non riuscire ad accettare facilmente la nuova situazione vissuta come un limite alla propria quotidianità, soprattutto per chi ama tantissimo mangiare, farlo fuori o in compagnia. Può capitare di sentirsi discriminati, esclusi, diversi perché non si ha più la libertà di scegliere come prima e può mancare spesso la “normalità”. Iscriversi alla propria Associazione locale potrà essere molto utile anche per trovare conforto nel poter condividere vissuti come i propri, scoprire novità sul tema e “non sentirsi soli”. Mangiare diversamente, soprattutto all’inizio, può far sentire così. I momenti di grande cambiamento (e l’alimentazione fa parte di un bel pezzo della nostra vita) scombussolano, stravolgono, modificano, il disagio che si prova è una reazione e non c’è nulla da cui guarire, occorre solo adattarsi. Purtroppo potrà capitare di trovare lungo la propria strada gente disinteressata, amici che faticano a capire, ristoratori che sottovalutano. Ma ci saranno anche amici che sostengono, locali informati e straordinari, persone sensibili e persone con esigenze alimentari analoghe alla propria. Purtroppo la nuova condizione non è sempre una scelta, come nel caso della celiachia, ed è possibile lamentarsi, intristirsi e dispiacersi per il destino che è toccato, oppure è possibile farne una propria caratteristica e imparare a viverci tranquillamente giorno per giorno. È dura a volte uscire di casa e può essere complicato, ma ci vuole un po’ di tempo per organizzarsi. Può essere difficile soprattutto i primi anni perché c’è da prenderci la mano, adattarsi, fortificarsi. Può essere utile imparare a viaggiare sempre attrezzati, portare con sé il pane da casa, mangiare qualcosa prima di andare agli aperitivi e imparare a chiedere e pretendere quando è possibile. Con calma e pazienza si potranno “educare” gli altri, non stancarsi di spiegare, continuare a istruire, anche sulla dieta senza glutine. Sicuramente può essere faticoso, ma viverlo bene o viverlo male è “solo” una scelta. Piano piano si riscoprirà che gli amici ci vogliono bene per quello che siamo e non certo perché mangiamo come loro; che la sensibilità che si sta sviluppando può essere una lente per interpretare anche il resto del mondo sentendolo più vicino; che stare in compagnia, è bello anche se dobbiamo escludere alcune pietanze, pur di stare insieme. Quindi non resta che “rimboccarsi le maniche” e decidere qual è la propria strada.

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