Il Museo del Castello reale di Varsavia ha recentemente pubblicato in lingua polacca un elegante volume di saggi intitolato Triumfalia Harmonia. Il Teatro di Ladislao IV, un’opera che contiene i contributi di storici polacchi e italiani, arricchito inoltre da un vasto apparato di illustrazioni. Nella Prefazione il direttore del Museo del Castello reale di Varsavia, professor Wojciech Falkowski, ha sottolineato l’importanza che ha avuto lo sviluppo delle arti sotto la monarchia dei Vasa a partire dal 1624-1625 per poi raggiungere il massimo splendore durante il regno di Ladislao IV (1632-1648), il quale ha innalzato il teatro polacco a livelli europei. Il volume contiene i contributi di nove storici, cinque polacchi e quattro italiani.
Per la Polonia hanno scritto: Jacek Zukowski, dirigente del Museo del Castello reale di Varsavia, Il re regista e il suo palcoscenico; Hanna Osiecka Samsonowicz, dell’Institu Sztuki Pan, Introduzione al teatro musicale di Ladislao IV; Romana Agnel e Jacek Zukowski, Balletti e spettacoli teatrali nella corte reale polacca negli anni 1587-1648; M. A. Katrizky (Opera Universitaria Milton Keynes, Regno Unito) e Pavel Drabek (Università di Hull, Regno Unito), Attori inglesi del Commonwealth in Polonia a metà del XVII secolo.
Per l’Italia hanno scritto: Marco Bizzarini, dell’Università degli studi Federico II di Napoli, Introduzione al teatro musicale di Ladislao IV; Cristina Miatello, dell’Università degli studi di Padova, Nel monastero e sul palcoscenico. Cantanti italiani di Ladislao Vasa; Alessio Francesco Palmieri-Marinoni (storico fiorentino del costume) e Jacek Zukowski, I costumi nel teatro di Ladislao e nel balletto di corte.
Nel volume è presente anche lo storico del teatro Alberto Pellegrino con un ampio saggio intiolato Virgilio Puccitelli. Drammaturgo italiano alla corte dei Vasa, nel quale sono state inquadrate nel panorama del teatro europeo e polacco la vita, la personalità e l’opera del drammaturgo sanseverinate. Sono stati poi sottolineati i legami di Puccitelli con il teatro dei Gesuiti; è stata fatta l’analisi dei drammi ispirati al mondo classico, del dramma sacro La Santa Cecilia e dei tre drammi che formano il “ciclo degli eroi” (Armida abbandonata, Enea, Circe delusa), opere che concludono la carriera artistica di Puccitelli.
L’autore ha concluso la sua analisi, sostenendo che Puccitelli “nel panorama europeo può essere considerato un precursore del melodramma che si svilupperà pienamente nella seconda metà del Seicento e nel Settecento. Egli occupa di diritto un posto nella storia dell’opera lirica per l’originalità delle invenzioni drammaturgiche, per la scelta di tematiche trascurate da altri autori, per essere stato tra i primi a comprendere l’opportunità di semplificare l’intreccio e di limitare l’azione per dare spazio all’interpretazione musicale dei vari personaggi, senza per questo rinunciare all’incanto poetico della parola, alla soavità del verso, all’uso di eleganti metafore capaci di suscitare quella meraviglia che è il fine supremo del Barocco”.
La redazione