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Esterno della chiesa dei Cappuccini a Spello
Esterno della chiesa dei Cappuccini a Spello

Il culto di San Severino vescovo a Spello

Pur essendo un culto molto locale e fatta eccezione per quanto avviene a Comiziano (Napoli), il cui motivo deriva probabilmente da un equivoco tra santi omonimi, il culto di San Severino vescovo di Settempeda si rintraccia in particolare in Umbria, in virtù dell’antica strada che attraverso Septempeda, poi Castrum Regale e quindi Sanseverino, collegava Roma con il porto di Ancona e viceversa.

La tradizione vuole che la fama di spiccata virtù cristiana di Severino, alla morte del predecessore, gli possa essere valsa l’elezione a vescovo della città il primo di maggio dell’anno 539. A quel tempo il vescovo di una diocesi veniva scelto dal clero e del popolo e solo successivamente consacrato dal Papa.

Secondo i biografi, Severino si sarebbe quindi recato a Roma nel mese di luglio dello stesso anno per ricevere la conferma sacramentale da papa Vigilio. Nel corso del viaggio egli avrebbe fatto sosta a Spello per incontrare Rubeno, vescovo della città umbra e suo conoscente, che da alcuni storici settempedani viene indicato come possibile autore di una delle biografie del santo settempedano.

Il culto di San Severino si sarebbe diffuso fuori dalla città anche per merito dei numerosi miracoli a lui attribuiti; scrive padre Bernardo Gentili: “Quantunque il corpo di S. Severino giacesse in angusta chiesa si rese celebre presso i popoli delle vicine regioni, poiché l’Altissimo Iddio operava per l’intercessione di S. Severino tali e tanti prodigi, che grandissimo fu al di lui sepolcro concorso degli infermi, i quali ne riportavano la pristina sanità”.

La diffusione della devozione ebbe una prima naturale direzione di propagazione lungo la via consolare Flaminia e il suo diverticolo chiamato via Septempedana con le sue varianti; lo stanno a testimoniare la sua presenza a Sellano, a Spello e a Narni.

Raoul Paciaroni, inoltre, ipotizza che la devozione possa essere stata anche promossa in particolare dai monaci benedettini, con particolare riferimento a quelli farfensi, giacché diverse chiese dedicate San Severino si trovano ove sono esistiti loro monasteri.

Interno della chiesa con la grande pala d’altare

A Spello al santo patrono settempedano è dedicata la chiesa del Convento dei padri Cappuccini, situato nella parte più alta della città, nella quale sono venerate importanti reliquie costituite da un osso, una parte della mitra e di un guanto. L’altare maggiore della chiesa è impreziosito da una tela dipinta, probabilmente sullo scorcio del sec. XVI o agli inizi del successivo, raffigurante Cristo in gloria tra i Santi.

Giacinto Boccanera, (Leonessa 1666, Perugia 1747), Cristo in Gloria tra santi, olio su tela. Spello (Perugia), pala d’altare della chiesa umbra

In primo piano, in basso a sinistra è dipinto San Severino, tra Sant’Antonio abate e San Francesco d’Assisi. Il santo vescovo settempedano, con barba e baffi, viene inusualmente raffigurato in età giovanile; veste un sontuoso piviale di damasco rosso foderato di verde e regge con la mano sinistra un libro, simbolo di sapienza teologica. Sotto la sua figura inginocchiata sono adagiata le insegne vescovili.

Particolare della figura di San Severino vescovo, titolare della chiesa e del convento

A Spello la solennità del santo viene celebrata il giorno 8 giugno, anniversario della consacrazione della chiesa santuario di San Severino sul Monte Nero.

Luca Maria Cristini

L’antica torre dedicata al santo settempedano posta ai margini del convento di Spello

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