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Incisione di Persichini, un particolare della città
Incisione di Persichini, un particolare della città

La città dell’Ottocento in una stampa devozionale

La rara incisione devozionale opera di Raffaele Persichini (Roma, 1794-1861) della prima metà del sec. XIX è oltremodo interessante per la veduta cittadina ai piedi del santo patrono.

Di sicuro Persichini non venne in città per delinearne i tratti e certamente per il suo lavoro si è basato su un disegno o una descrizione sommaria dei suoi caratteri, tant’è vero che molti elementi non corrispondono al vero (i torrioni circolari delle mura, la descrizione di porte e campanili). Tuttavia per noi si tratta di una fonte importante di informazioni. Tre elementi in particolare hanno catturato la mia attenzione: la viabilità interna urbana, la chiesa della cosiddetta “Pitturetta” e la fontana della piazza.

1. E’ interessante vedere come ancora ai tempi si ponesse attenzione al collegamento tra la piazza bassa e la parte alta della città attraverso la via Nuova, strada che aveva connesso per secoli e connetteva ancora il mercatale dall’interno delle mura e non esternamente, come per tutti i settempedani è normale pensare oggi, passando attraverso le vie che fuoriescono da Porta Romana o da Porta Orientale.

Da notare anche la strada diretta, attraverso l’attuale via Indivini, di fatto senza sbocco da quando negli anni ’30 del secolo scorso fu riprogettata la fisionomia di Piazza del Popolo e interrotta al piano dei portici.

2. La chiesina di S. Maria della Pitturetta, così tradizionalmente importante nella figura del santo patrono Severino, è disegnata in maniera ipertrofica rispetto alla realtà, quasi la si voglia segnalare come ideale punto di cerniera tra la città alta e quella bassa.

3. L’antica fontana di Piazza, posta circa nel punto di sbocco della via diretta e demolita intorno ai primi anni del Novecento: è stata per secoli elemento essenziale della vita del mercatale, unica fonte in essa esistente per le esigenze di approvvigionamento idrico per i mercanti e per chi vi abitava.

L’autore di questa acquaforte, Raffaele Persichini, fu un artista di riferimento per tutto lo Stato Pontificio all’epoca della realizzazione di questa stampa: è stato a lungo il direttore della Calcografia di Roma sin oltre il 1836.

Luca Maria Cristini

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