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“Chi segna vince”: commedia del regista Taika Waititi

L’allenatore di calcio Thomas Rongen, dopo varie sospensioni per via dei suoi scarsi risultati e del suo caratteraccio, decide di accettare la proposta della United States Soccer Federation di allenare la squadra nazionale delle Samoa Americane. Ma questa nazionale non brilla di talenti: è famosa per essere la peggiore squadra al mondo, per aver perso 31 a 0 contro l’Australia durante la partita di qualificazione per i mondiali del 2001. L’incontro tra Rongen e questo “Nuovo Mondo” sarà un’esperienza importante per l’irascibile allenatore.

Chi segna vince è la nuova commedia del regista neozelandese Taika Waititi. Noto per aver girato, tra i vari lavori, Thor: Ragnarok, Thor: Love and Thunder e Jojo Rabbit, questa volta l’autore si cimenta in una commedia sportiva, un feel-good movie non originalissimo, ma nel complesso gradevole. Tratto da una storia vera (basato sul documentario Next Goal Wins), Chi segna vince parla della forza dell’incontro: Rongen, individualista dal passato doloroso, pieno di sé, incline alla rabbia, impara ad accettare il proprio passato e migliora la propria vita incontrando il mondo samoano, placido, radicato nelle sue tradizioni, felice nella propria isola lontana dalla frenesia occidentale e, soprattutto, dalla smania di vincere a tutti i costi (a loro basta fare un solo gol, come dice il presidente della federazione sportiva samoana). Un solo gol vale di più di una netta vittoria, il percorso è più importante del risultato finale, una logica inconcepibile per Rongen e per gran parte della realtà occidentale che rappresenta. Così il viaggio dell’impetuoso ed irriverente commissario tecnico diventa per lui un’importante occasione di crescita: entra in contatto e si scontra con la gente del luogo, mangia il loro cibo, assorbe il loro modo di pensare con molte difficoltà, e riesce ad insegnare loro qualcosa in materia calcistica.

Una sorta di immersione antropologica tramite il calcio, un film dai buoni sentimenti con alcune gag azzeccate ed altre più deboli, con personaggi riusciti ed altri non abbastanza approfonditi (come la moglie di Rongen, Gail): si percepisce di meno la carica irriverente di Waititi, ma il regista riesce ugualmente a realizzare un lavoro piacevole, divertente e capace di rassicurare tutti.

Silvio Gobbi

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