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Francesco Nuti
Francesco Nuti

Omaggio a Nuti, l’attore e regista quasi dimenticato

Giovedì 15 giugno si sono tenuti i funerali dell’attore e regista toscano Francesco Nuti, deceduto a soli 68 anni: un protagonista del mondo dello spettacolo che ha avuto un folgorante successo ed un altrettanto veloce declino. Il comico si fece notare da giovanissimo con il trio i “Giancattivi” (insieme ad Athina Cenci ed Alessandro Benvenuti), alla fine degli anni Settanta con il programma Rai “Non stop”. Ma il grande successo lo ebbe negli anni Ottanta, l’apice della sua carriera: grazie a film come Ad ovest di Paperino, Madonna che silenzio c’è stasera e Io, Chiara e lo Scuro (con cui vinse il David di Donatello ed il Nastro d’argento come “Migliore attore protagonista”) divenne largamente popolare, mostrando agli italiani il suo modo di fare commedia, reale e surreale al tempo stesso, capace di tirare fuori dalla quotidianità l’assurdo di cui spesso non ci accorgiamo. Successivamente, esordì alla regia con Casablanca, Casablanca ed opere come Tutta colpa del paradiso e Stregati, capaci di mescolare la commedia alla malinconia, catturarono il pubblico. Poi arrivarono gli anni Novanta ed il successo cominciò a scemare: OcchioPinocchio fu un duro colpo, un film costoso e sfortunato che non ottenne un buon consenso. Iniziò così la depressione, la spirale dell’alcol, ed infine, nel 2006, Nuti ebbe l’incidente che lo rese praticamente impossibilitato a muoversi autonomamente. Gli ultimi vent’anni della sua vita non sono stati facili, è stato quasi dimenticato e non giustamente riconosciuto, ma rimane e rimarrà un pezzo di storia della commedia italiana: la sua idea di commedia, capace di essere assurda e malinconica, costantemente tratteggiata da un’ironia immancabile, è da manuale; anche se la critica spesso non lo ha correttamente valorizzato (e non è una novità), la sua comicità leggera e mai banale, spassosa ed anche riflessiva, ancora oggi, a quarant’anni di distanza, non perde la sua forza.

Silvio Gobbi

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