“Mi sono permesso di trattare due argomenti locali che mi stanno a cuore e non ho visto risposte dirette dall’Amministrazione comunale alle mie osservazioni, bensì in modo ufficiale solo in Consiglio comunale e grazie alle interpellanze presentate dai consiglieri di opposizione. Lavori ai giardini pubblici e in pinacoteca sono i temi cui mi riferisco e per i quali da cittadino e da ex consigliere comunale devo fare domande e precisazioni.
Nel caso della pinacoteca si è arrivati a gestire il trasferimento della galleria in altra sede all’ultimo momento, quando dei lavori al palazzo Manuzzini si sapeva da due anni. Perché aspettare il mese di maggio per ricollocare il museo e non farlo in inverno? Perché il Comune non si è opposto chiedendo quattro mesi di proroga per iniziare i lavori per salvare l’estate? Un danno per l’impoverimento della città, già mortificata per le chiusure degli altri due musei storico-artistici e monumenti vari. Bisognava evitare ad ogni costo la chiusura contemporanea dei 3 siti museali e di lavorare sulla riapertura degli altri luoghi monumentali e di culto come il Duomo di Castello da sempre meta di turisti di passaggio. Il sindaco Rosa Piermattei, il 4 marzo 2017, dichiarava alla stampa: “Non è facile in questo momento essere sindaco di un Comune terremotato. L’aiuto e la collaborazione di Sgarbi possono essere utili per guardare con un po’ più di ottimismo al nostro domani. San Severino vuole tornare a essere una delle capitali dell’arte in Italia”. Sei anni dopo abbiamo visto dove siamo arrivati e cosa ci ha portato l’onorevole, inutile stilare ancora la lista dei siti monumentali chiusi per il sisma o riqualificazione. L’ufficio anagrafe ci ha informato che siamo scesi sotto i 12 mila abitanti. Si fa però la Notte bianca dei musei con quattro musei comunali su quattro chiusi: pinacoteca, archeologico, galleria d’arte moderna e Museo del territorio. Giusto il MaRec si salva, ma non parliamo delle Conce come museo di attrazione (contiene i macchinari che un tempo producevano energia elettrica). Hanno chiuso due importanti attività ricettive, di cui una di prestigio ubicata nella piazza e l’altra a Serripola alta.
Per quanto riguarda invece il giardino Coletti, il Consiglio comunale è servito a chiarire i fatti. Da un lato ci sono state rassicurazioni circa il trasferimento dei giochi in altre “piccole” aree verdi, mentre non sembra praticabile la parziale apertura nei mesi estivi del giardino. Torniamo indietro e guardiamo al progetto e alla gara d’appalto. Perché nel bando di concorso non si è previsto di imporre all’aggiudicatario uno stop parziale dei lavori nei mesi estivi? Perché non si è imposto un lavoro a stralci, visto anche il notevole importo di circa 681 mila euro? E infine chiedo agli assessori competenti perché per un appalto così importante sono state invitate solo cinque aziende? Meraviglia poi che di queste cinque solo due ditte abbiano presentato l’offerta, dalle altre tre non è arrivata alcuna proposta. Come è stata quindi valutata la selezione se tre aziende su cinque non si presentano alla gara? Tutti sanno che le gare servono a mettere in competizione le aziende tra loro per favorire uno sconto più alto possibile nell’interesse della comunità. Perché non invitare 30 aziende a fronte di un appalto così importante, non mancano certo i vivaisti nelle Marche? Dare spiegazioni a tutto questo in modo dettagliato significa trasparenza nella vita pubblica, servizio al cittadino, vero cambiamento”.
Claudio Scarponi, ex consigliere comunale