“24… è il tuo numero e lo sarà per sempre. Eri uno di noi, eri un Evergreen ed è giusto che nessuno lo indossi più. 24 non è il tuo numero a caso, è il numero del tuo grande idolo Kobe, anche lui incredibilmente vittima di un destino beffardo… Ora lassù fagli vedere il tuo letale tiro dall’arco”.
Con questo messaggio, sulla propria pagina Facebook, il gruppo cestistico settempedano Evergreen – che partecipa al campionato provinciale Csi di basket – ha reso noto la decisione di ritirare la maglia numero 24 che indossava Giacomo Bonci in seno alla squadra di coach Mirko Ciriaco.
La pallacanestro faceva parte della sua vita.
“Mi viene in mente, per ricordare la passione che Giacomo aveva per il basket, un episodio legato al playground estivo che facciamo con gli altri ragazzi al campo delle scuole medie – racconta l’amico Stefano Vignati -. Come sempre, dopo esserci messi d’accordo via chat, all’arrivo al campetto notammo che i ferri dei canestri erano rotti perché avevano ceduto le saldature. La nostra solita partitella era inevitabilmente rimandata, fino a quando Jake salì in macchina per andare a smontare il suo ferro che aveva nel canestro di casa e rimontarlo prontamente al campetto con tanto di scala e chiavi inglesi. La partitella si fece e presi anche una bomba in faccia da “LeBronJake”, lo chiamavo così quando gli usciva la giocata.
In questo ricordo ci sono tutta la sua passione per il basket e la voglia di stare con gli amici”.
Stamattina (lunedì 25 ottobre) il santuario della Madonna dei Lumi non è riuscito a contenere le centinaia di persone che hanno voluto dare l’ultimo saluto terreno al caro Giacomo: parenti, amici, compagni di squadra, colleghi di lavoro. Tantissima gente è rimasta fuori, commossa, ancora sconvolta per quanto accaduto.
Ha celebrato il cardinal Edoardo Menichelli che, come sempre, scuote gli animi riuscendo a trovare parole di speranza: “Vi do la maniglia per non cadere, che è Gesù Cristo, il quale ci dice… Ti amo, ti perdono, ti aspetto”.