Serralta non finisce mai di stupire, perché la frazione non è solo aride pietre o un semplice cartello stradale. La comunità locale ha un cuore pulsante, è fatta di persone genuine che si rispettano, si vogliono bene e non vedono l’ora che la pandemia finisca per poter tornare in piazzetta a sorridere insieme senza mascherina. Una delle prime cene all’aperto sarà sicuramente quella di festeggiamento dei “fantastici 4”, quelli de nuà, supereroi di una quotidianità sempre più difficile da affrontare, di fronte alla quale occorrono spirito di sacrificio, coraggio, amore per la vita e per il prossimo.
I nostri amici, sempre pronti a rimboccarsi le maniche per le iniziative del Comitato o della parrocchia, della Polisportiva o dei Black Scorpions, sono andati più o meno contemporaneamente in pensione! “Così – dicono, scherzando (ma non troppo!), i loro compaesani – avranno ancor più tempo da dedicare, con la generosità di sempre, al rilancio post Covid di Serralta”.
Parliamo di Enrico Panichelli, Renato Toccafondo, Primo Corsi e Pietro Panichelli.
Enrico, classe 1960, per tutti Righetto de Gazzillì, abita a Cesolo, ma – dopo la chiusura dell’azienda Comal, dove lavorava, ha svolto in proprio un’attività di lavorazione di infissi nel laboratorio artigiano di famiglia a Serralta.
Renato, classe 1962, detto Ugè de ‘u Papa, è un autista di camion e altri mezzi pesanti, che ha chiuso il suo percorso lavorativo con la ditta Edilblok di San Severino.
Pietro, classe 1960, noto come Pietro de Vallu, ha girato l’Italia in qualità di tecnico dell’azienda “Ncr”, ma non è solo un “mago” della tecnologia, perché al barbecue non ha rivali. Basta chiedere a qualche rider del motoraduno!
Primo, classe 1958, meglio conosciuto come Primo de Montepò, è un meccanico e, per gli appassionati della ruzzola, un forte specialista di questa disciplina sportiva. Lo scorso anno ha perso la moglie Giovanna, prematuramente scomparsa, che resterà per sempre la sua Stella cometa.