Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di un nostro lettore.
“Apprendo dal Settempedano che è in atto un serrato dibattito sulla ristrutturazione/ricostruzione del bar dei Giardini pubblici. Migliorare l’assetto urbano attraverso l’abbellimento dei Giardini pubblici è senz’altro un’ottima iniziativa.
Ma…
Ormai da circa quindici anni, pur mantenendo la residenza in Piemonte, trascorriamo diversi mesi all’anno a San Severino, dove mia moglie ha i suoi parenti più stretti, ed è nella frazione di Palazzata che abbiamo acquistato e ristrutturato un’abitazione. Negli ultimi anni però abbiamo assistito a un lento e progressivo degrado di questa località, complice anche l’ultimo evento sismico.
Allora sorge inquietante l’interrogativo: quali attenzioni e quale futuro per le frazioni di San Severino?
Vedendo questo territorio, che ho imparato ad amare e apprezzare per le sue bellezze naturali e artistiche e per la schiettezza e la simpatia della sua gente, non posso che dispiacermi. Il declino appare lento e inesorabile e sembra essere l’unico destino possibile per questi piccoli centri abitativi, che comunque sono parte integrante del territorio di San Severino.
Poche opere di manutenzione ordinaria basterebbero a dare speranza a ciò che resta di questi agglomerati urbani.
Allora colgo l’occasione per rivolgere al sindaco – e all’Amministrazione comunale – questo accorato appello, appropriandomi indebitamente di un passo di uno dei più famosi discorsi di Vittorio Emanuele II: “… non resti insensibile… al grido di dolore che da Palazzata e da tante frazioni si leva…”.
Sergio La Terra Maggiore