Lunedì 15 marzo, dalle ore 18 alle 22, la facciata del municipio si colorerà di lilla in occasione della Giornata nazionale per la lotta contro i disturbi del comportamento alimentare promossa dalla onlus Never Give Up in collaborazione con l’Anci nazionale.
“L’Amministrazione comunale – fa sapere il sindaco Rosa Piermattei – ha subito risposto alla richiesta di illuminare di lilla un monumento significativo della città al fine di rendere visibile la testimonianza della condivisione su questa tematica così delicata che colpisce soprattutto i giovani”. I disturbi alimentari, nello specifico anoressia e bulimia, sono la prima causa di morte tra gli adolescenti e purtroppo la situazione si è aggravata alla luce delle difficoltà legate all’emergenza Covid. In Italia quasi 3 milioni di adolescenti hanno problemi con cibo, peso e immagine corporea e solo il 10% riesce a chiedere aiuto e lo fa mediamente dopo tre anni dai primi sintomi. La famiglia costituisce, insieme alla scuola, uno dei primi luoghi dove tali disturbi possono essere intercettati e affrontati tempestivamente, grazie a segnali che danno evidenza del disagio.
La Giornata nazionale del Fiocchetto lilla è stata promossa per la prima volta nel 2012. L’iniziativa parte da un padre, Stefano Tavilla, che ha perso la figlia Giulia a soli 17 anni per bulimia e ricorre il 15 marzo, proprio nel giorno della sua scomparsa.
Questa Giornata offre speranza a coloro che stanno ancora lottando e mira a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema dei disturbi del comportamento alimentare quali anoressia, bulimia, binge eating, obesità e tante e nuove forme ancora.
Dedicare una giornata-evento ai disturbi del comportamento alimentare significa aumentare l’attenzione della popolazione attorno a queste patologie che utilizzano il corpo come mezzo per comunicare un disagio ben più profondo. E’ quindi fondamentale implementare la corretta informazione intorno ai disturbi del comportamento alimentare, per facilitare la comprensione dei meccanismi psico-biologici che favoriscono la malattia e diffondere la consapevolezza che questi disturbi possono essere curati attraverso una rete assistenziale orientata all’individuazione precoce del disturbo. Fondamentali per il successo del trattamento sono, infatti, la diagnosi precoce della malattia ed un intervento tempestivo affidato ad un’équipe di medici specialisti.