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Michele Quadraroli e il bar che gestiva con la mamma Maria
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Michele Quadraroli non imputabile per vizio totale di mente: chiuso il processo

La Corte d’Assise di Macerata ha assolto per vizio totale di mente Michele Quadraroli, accusato di aver ucciso la mamma 87enne e di aver tentato di darle fuoco. Dovrà però passare 10 anni in una residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza.

La tragedia, come si ricorderà, avvenne il 27 novembre 2022.

Secondo l’esito della perizia affidata dalla Procura allo psichiatra Gianni Giuli, la signora Maria fu uccisa perché in quel momento il figlio vedeva in lei il diavolo. Il processo si è chiuso con un’unica udienza e una breve camera di consiglio, al termine della quale la sentenza ha riconosciuto il grave disturbo dell’imputato, tale da renderlo totalmente incapace di intendere e volere al momento dell’omicidio.

L’avvocato Laura Antonelli, difensore di Michele Quadraroli, si è battuta affinché venisse riconosciuta una pericolosità sociale di tipo psichico contenibile in strutture che non abbiano come unico fine l’esecuzione della misura di sicurezza, ma abbiano come scopo prevalente la cura, la riabilitazione personale, la risocializzazione e quindi possano garantire il diritto alla salute come diritto prevalente su qualsiasi altra esigenza.

Ma la Corte d’Assise ha indicato la custodia in una “Rems” che è un luogo per l’esecuzione della misura di sicurezza che serve a garantire il contenimento di quelle persone che per motivi di salute mentale e quindi non imputabili non possono essere trattenute in un carcere.

L’avvocato Laura Antonelli

Tuttavia – ha spiegato l’avvocato Antonelli in aula – “se l’imputato non è imputabile perché affetto da considerevoli problemi di salute, o meglio è afflitto da una vera e propria malattia, con numerose complicazioni, egli ha diritto di essere curato in strutture specializzate ad alta intensità di cura. L’inserimento in una Rems qualsiasi d’Italia oggi risulta essere, di conseguenza un eccesso custodialistico in danno del diritto alla tutela della salute”.

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