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Il castello di Pitino
Il castello di Pitino

Interessanti percorsi turistici e due nuove mappe tascabili

Due nuovi interessanti percorsi e due nuove mappe tascabili, arricchite di foto e itinerari, unite in un’unica confezione pensata come proposta esclusiva per far conoscere e aiutare i visitatori a scoprire le straordinarie bellezze di San Severino.
La nuova pubblicazione, realizzata dall’assessorato al Turismo del Comune, sarà presto disponibile in Pinacoteca, nei musei cittadini e in Pro loco a un prezzo simbolico. Assieme alle eccellenze storiche, artistiche e culturali della città, le due mappe propongono altrettanti itinerari turistici: il tour classico del centro urbano e il tour dei dintorni e dei castelli.

Il primo dei due itinerari, dedicato a chiese, musei, raccolte d’arte, palazzi storici e monumenti, partendo dalla stupenda Piazza del Popolo, permetterà di fare visita alla chiesa e al chiostro di San Domenico, alla chiesa di San Giovanni Battista, al palazzo della Gendarmeria, alla chiesa di San Giuseppe, a palazzo Caccialupi, al palazzo del Municipio, a palazzo Valentini, al teatro Feronia, a palazzo Luzi, a palazzo Servanzi, a casa Eustachio, alla fonte della Misericordia, alla torre dell’Orologio, palazzo dei Governatori, Porta Orientale, palazzo Vescovile, palazzo Servanzi Confidati, casa Vannucci, alle chiese di San Rocco e San Filippo, a palazzo Margarcucci, palazzo Cancellotti, palazzo Collio, al Monte di Pietà, alla chiesa di Sant’Agostino, alla fonte del Leone, a palazzo Manuzzini e alla pinacoteca civica, alla chiesa di San Lorenzo in Doliolo, a Porta Romana, alla chiesa di San Paolo al Ponte, a borgo Conce, al museo del Territorio, alla scuola Primaria Luzio al monumento ai Caduti e al giardino pubblici “Coletti”.

Il tour nei dintorni della città presenterà, invece, un’escursione fra chiese, musei, palazzi storici e monumenti, ma anche ai castelli eretti a difesa di San Severino. Si potranno così raggiungere il santuario di San Pacifico, la chiesa di San Salvatore in Colpersito, quella di Ponte Sant’Antonio, quella di Sant’Eustachio in Domora, la fonte di Fontenuova, villa Collio, la chiesa di San Michele, il Santuario della Madonna del Glorioso, la chiesa di Santa Maria della Pieve, l’area archeologica di Septempeda, il viadotto di San Bartolomeo, il cimitero monumentale di San Michele, il castello di Isola, quello di Elcito, quelli di Aliforni, Serralta, la rocca di Schito, i castelli di Pitino, Colleluce, Carpignano, della Truschia, di Montacuto, Castel San Pietro, la chiesa di Santa Maria delle Pantanelle, quella delle Vaccarecce, quella di Santa Maria di Cesello e di Santa Maria di Panicali, la chiesa di Paterno, quella di Maestà, di Colleluce, di San Clemente, di Valdiola e, infine, di Valfucina.

Intanto, i meravigliosi scorci di Castello al monte e il fascino del castello di Pitino visto dall’alto sono tra le immagini del video che parla della nostra regione come della “terra del mito” grazie al progetto “Federico II e le Marche del Medioevo. Percorsi svevi tra i Comuni del sisma”, elaborato dal Comune di Jesi in collaborazione con la Fondazione Federico II Hohenstaufen.

Le belle immagini sono disponibili al seguente indirizzo:

https://www.youtube.com/watch?v=AC329JNIZGo&list=PL4Cn_AvOCqfDyA1RRM3LIsfkYE7nKVuGI&index=20&t=0s

Raccontano della storia dello straordinario imperatore del Sacro Romano Impero, noto col nome di Federico II, e hanno come scopo quello di aiutare a incrementare l’offerta turistica in tutta l’area del cratere, coinvolgendo ben venti realtà locali. Grazie al progetto, cui anche il Comune di San Severino ha aderito, saranno creati, infatti, percorsi e itinerari volti alla valorizzazione del patrimonio naturalistico, enogastronomico ma anche produttivo.
Oltre al video, tradotto pure in inglese, tra le numerose attività previste ci sono poi pubblicazioni di grande valore e attività didattiche rivolte alle scuole, l’organizzazione di eventi di rilievo e poi visite guidate, campagne di comunicazione, un sito web e una campagna fotografica. Un modo, anche questo, per farsi conoscere e, si spera, per tornare quanto prima alla normalità.

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