La comunità settempedana si sta preparando alla riapertura della chiesa del monastero di Santa Chiara. La cerimonia è in programma per domenica 11 febbraio. Alle ore 21 è prevista la dedicazione del nuovo altare, seguirà una celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Antonio Napolioni, vescovo di Cremona dal 2010 e prima parroco della parrocchia di San Severino Vescovo.
“Vi annunciamo con gioia la riapertura della nostra chiesa dopo più di sette anni, lunghi e durissimi – scrive suor Chiara Francesca Raggi, madre abbadessa del monastero -. Grazie a quanti hanno lavorato con noi e per noi, grazie a tutti coloro che ci hanno aiutato, sostenuto e incoraggiato, grazie ai frati, ai sacerdoti e ai gruppi che hanno condiviso con noi precarietà, ristrettezze e disagi”.
In questa settimana sono previsti alcuni appuntamenti di preparazione, in particolare martedì 6 febbraio alle ore 21 è previsto un incontro di catechesi sul rito della dedicazione dell’altare a cura di padre Ferdinando Campana.
Un tempo intitolata a Santa Maria Annunziata la chiesa fa parte del monastero di clausura abitato dalle Clarisse sin dal XVI secolo, anche se la struttura originaria risale al secolo XIV quando gli Smeducci finanziarono la costruzione di un edificio di culto per le terziarie di San Francesco che già vivevano nel conventgo di San Salvatore in Colpersito.
L’edificio con pianta a croce greca fu ricostruito nel 1776 su progetto dell’architetto Giuseppe Lucatelli da Mogliano. All’interno l’altare maggiore, scolpito da Venanzio Bigioli, ospita un’Annunciazione dipinta da Lucio Tognacci. Di notevole interesse il coro ligneo intagliato e intarsiato da Domenico Indivini già autore del coro ligneo della basilica superiore di Assisi e poi terminato dagli allievi Pierantonio Acciaccaferri e figlio.