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Una relazione passeggera
Una relazione passeggera

“Una relazione passeggera”, di Emmanuel Mouret

Simon e Charlotte si incontrano per caso. Lui è sposato, lei non lo è più: c’è subito attrazione fisica tra di loro e nasce una relazione clandestina puramente sessuale. I due amanti si frequentano per mesi, si conoscono meglio, si vedono sempre più spesso e approfondiscono il loro rapporto ma, alla fine, il tempo li condurrà ad un bivio: quale direzione prenderà il loro legame?

Una relazione passeggera è il nuovo film diretto da Emmanuel Mouret, scritto da Mouret stesso e da Pierre Giraud, con protagonisti Sandrine Kiberlain (Charlotte) e Vincent Macaigne (Simon); è stato presentato al Festival di Cannes 2022 alla sezione “Cannes Première”.

Seppur trattando una tematica non nuova nel mondo del cinema (storie d’amore e amori clandestini), Mouret riesce a non impantanarsi negli sviluppi prevedibili e non si fa ingabbiare dalle trovate scontate: per ottenere la ben coordinata e intelligente commedia che ha creato, Mouret punta ad una precisa e particolareggiata caratterizzazione dei suoi protagonisti e dei loro dialoghi. Simon e Charlotte sono due figure brillanti, differenti ma complementari tra di loro: l’indeciso e timoroso Simon, un uomo sempre in imbarazzo nei confronti della vita e logorroico per nascondere, senza riuscirci, il suo perenne senso di inadeguatezza, e Charlotte, la donna pronta, decisa e stufa della pessima vita amorosa che ha vissuto prima di conoscere Simon. Tra i due c’è un continuo scambio di sentimenti, c’è il desiderio e c’è l’arresa, la voglia di osare e l’incertezza, una tensione ben costruita, delicata e forte, tra due persone che si amano senza mai dirlo apertamente.

Una relazione passeggera, attraverso una regia lineare che non abbandona mai i propri protagonisti, seguendoli passo dopo passo, racconta una storia d’amore complessa e ricca di sfumature, senza perdere il ritmo né cedere alla pedanteria. I fitti dialoghi tra Simon e Charlotte, tali da ricordare lo stile di Woody Allen, spaziano dall’amore all’architettura, toccano ogni tipo di argomento senza alcuna interruzione, in maniera del tutto fluida ed incredibilmente naturale, donandoci pienamente la ricchezza delle loro personalità (il merito va anche alle convincenti interpretazioni di Kiberlain e Macaigne). Questa commedia francese ci ricorda, con brio, quanto l’amore sia delicato e composito, fatto di occasioni colte al volo e di attimi fuggenti (e fuggiti). In contrapposizione al film visto da Simon e Charlotte al cinema (Scene da un matrimonio, di Ingmar Bergman), Una relazione passeggera ha le sue punte di tristezza e dramma, ma non perde mai la sua intelligente leggerezza né affonda nella tragicità.

Silvio Gobbi

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