«La mia passione fu precoce. Mi ricordo che quando avevo sette anni e vivevo con i miei genitori in via Massarelli, loro mi lasciavano già andare da solo, la domenica pomeriggio, a vedere i film al vicino Cinema San Paolo. Da allora non ho mai smesso di andare al cinema…».
In questo modo, Paolo Zagaglia raccontava della nascita della sua passione in un’intervista pubblicata su “Il Settempedano” nel 2020.
Paolo, infatti, non ha più smesso di essere “innamorato” del cinema e di averlo praticato, anche come regista, fino alla fine dei suoi giorni.
Deceduto lo scorso mercoledì 16 ottobre in Belgio, dove ha vissuto per gran parte della sua vita, Paolo Zagaglia ha mantenuto sempre i contatti con San Severino dove, dai tre ai nove anni, trascorse la sua infanzia. Trasferitosi di nuovo in Belgio con i genitori, ritornava sempre qui per le vacanze estive e, dagli anni Ottanta, insieme alla moglie Regina ed al figlio Marco (anche lui cineasta), ha trascorso, periodicamente, lunghi periodi nella sua casa nel centro storico settempedano. Il legame che aveva con la città era determinato non solo dalla nostalgia, ma anche dall’interesse che nutriva per la storia del luogo e dei suoi personaggi, senza dimenticare gli amici che con il tempo aveva conosciuto e con cui girò anche un breve film in pellicola Super 8 (un’opera che, purtroppo, non finì mai di montare!).
Altri “personaggi” settempedani furono inseriti anche in un suo film dei primi anni del 2000, “Bella ciao, il silenzio dei comunisti”. Il docufilm, girato in gran parte a San Severino e in altre regioni d’Italia (Toscana, Emilia-Romagna, Veneto e Friuli), fu proiettato nel 2006 al Cinema San Paolo di San Severino: lo stesso cinema della sua infanzia. Il cinema per Zagaglia è stato dunque sempre il suo interesse principale, testimoniato da una produzione assidua e indipendente (a parte le collaborazioni iniziali con le TV locali belghe), divulgata soprattutto attraverso la partecipazione a numerosi concorsi (diverse volte è stato premiato al San Gio’ Video Festival di Verona). I suoi interessi professionali, comunque, non si sono limitati al cinema: ha scritto soggetti teatrali, fondato una casa editrice e di produzione, ed ha inoltre scritto testi per canzoni, sempre coniugando l’emozione alla realtà, perché, come le sue stesse parole ci ricordano, «l’arte riesce sempre a toccare il cuore dello spettatore».
Paolo Gobbi
Paolo Zagaglia verrà sepolto, la prossima settimana, nel cimitero di San Severino.
Qui di seguito potete trovare l’intervista da lui rilasciata al Settempedano:
Il cinema è la sua vita: Paolo Zagaglia si racconta dal Belgio con San Severino nel cuore