Credo che la miriade di minacciosi nastri gialli visibili ai Giardini pubblici individuino gli alberi, i cespugli, le siepi che saranno abbattuti nella cosiddetta ‘rigenerazione urbana’ (che mi sembra di per sé una contraddizione) degli storici giardini di San Severino. Ancora una volta un progetto mai presentato e mai condiviso coi cittadini che riguarda un luogo così caro ai settempedani.
Così è stato per il progetto per le faraoniche e assurde risalite meccanizzate a Elcito, per l’incomprensibile piano particolareggiato per lo stesso castello ai piedi del San Vicino, per l’abbattimento del chiosco dei Giardini Coletti per costruirvi un mastodontico ristobar e, ora, per il piano di rigenerazione urbana da 740 mila euro di fondi Pnrr dello stesso parco urbano, con un progetto affidato in via fiduciaria, senza concorso, senza una preselezione dei progetti, così a scatola chiusa…
Come si può spiegare questa profonda paura di condivisione: malcelata insicurezza o inguaribile sicumera? Lunedì 16 gennaio è previsto l’inizio dei lavori e di lì a poco sentiremo di certo all’opera le motoseghe… Altro non è dato sapere. Speriamo bene.
Luca Maria Cristini