Nella mattinata di martedì 27 dicembre, all’Hospice dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino, c’è stato l’incontro pubblico per una doppia donazione: un finanziamento biennale di centomila euro, raccolti dalla Fondazione “L’Anello della Vita”, all’Università di Camerino, e cento foulard donati dal parrucchiere Roberto Vissani (“Roberto Equipe”) per le pazienti oncologiche che, a causa della chemioterapia, vivono il trauma della perdita dei capelli. La donazione all’Università di Camerino (polo di Farmacologia) ha l’obiettivo di far decollare una ricerca per studiare gli effetti della vitamina D sulla qualità della vita dei pazienti oncologici: una collaborazione tra ospedale e Università al fine di progredire in un campo di ricerca che può avere ripercussioni positive nella vita di chiunque, malati e non.
Per la dottoressa Daniela Corsi, direttrice dell’Area vasta 3 Asur Marche, queste esemplari collaborazioni tra diverse istituzioni sono «l’esempio di una vicinanza a noi sanitari che non fa altro che caricarci: sono gesti che addolciscono e danno sfumature un po’ più rosee a questo periodo così difficile che stiamo attraversando. Un periodo che, alla fine, riusciremo a superare. Questa struttura non è l’anticamera della morte, ma è un luogo dove viene data dignità alla vita, al fine-vita ed alla qualità della vita, perché qui non sono accolte soltanto le persone giunte al termine, ma anche i soggetti bisognosi di particolari cure, come coloro che necessitano di assistenza ventilatoria meccanica e l’Hospice di San Severino possiede gli operatori e le qualità professionali per tutte queste tipologie di pazienti e cure».
L’avvocato Marco Massei, presidente de “L’Anello della Vita”, è stato orgoglioso di rappresentare la fondazione, i suoi membri e tutti i sostenitori, in questa importante iniziativa: «Dallo studio clinico sulla vitamina D ci aspettiamo grandi novità, tali da avere ripercussioni positive nella vita dei malati: la borsa di studio di centomila euro destinata al ricercatore ha l’obiettivo principale di studiare gli effetti della vitamina D, la vitamina del Sole, sui pazienti fragili ed oncologici, ma ipotizziamo che possano esserci ricadute favorevoli anche per tutti noi, anche per chi non è malato. Inoltre, è un grande orgoglio la donazione di cento copricapo in bambù per alleviare il trauma di chi perde i capelli a causa delle cure chemioterapiche».
Successivamente, è intervenuto il sindaco Rosa Piermattei: «A nome dell’intera comunità settempedana ringrazio la Fondazione “L’Anello della Vita” per la borsa di studio a favore dell’Università di Camerino e il nostro concittadino, il parrucchiere Roberto Vissani, per la donazione di cento foulard a favore delle pazienti oncologiche, un gesto che dimostra la nobiltà d’animo di chi di questa donazione si è reso protagonista. Ringrazio tutti coloro che lavorano facendo sentire la propria vicinanza a chi è meno fortunato, senza dimenticarsi di chi vive nella sofferenza».
«Oggi abbiamo la rappresentazione di un piccolo microcosmo delle eccellenze dell’Area vasta 3 e di tutta la Regione, eccellenze che spesso non valorizziamo – dichiara Anna Menghi, consigliere regionale componente della quarta Commissione sanità e politiche sociali -. La sanità sta vivendo un momento difficile e deve rigenerarsi e rinnovarsi: mi auguro che questo sia l’inizio di un nuovo percorso di collaborazione affinché la sfida della sanità possa essere vinta; una sfida che si vincerà soltanto facendo squadra tutti quanti, con tutte le realtà coinvolte».
Secondo il vicepresidente e assessore alla Sanità della Regione Marche, Filippo Saltamartini, il modello presentato oggi «dovrebbe essere seguito in tutta la Regione, perché è capace di mettere in moto il principio di sussidiarietà costituzionalizzato: ciò che non può fare il pubblico può farlo il privato, creando così una sollecitazione per il pubblico affinché investa maggiori risorse sulla ricerca. In due anni siamo passati dall’idea di ospedale unico al potenziamento degli ospedali esistenti e, in questo ospedale, il primo intervento in merito lo abbiamo fatto proprio con il reparto di Oncologia, attraverso l’attuazione dello studio clinico dei marcatori genetici capaci di darci la proiezione anticipata delle malattie oncologiche che si possono sviluppare nell’organismo: San Severino è così diventato già oggetto di un laboratorio di ricerca e questo va a rafforzare l’obiettivo del potenziamento degli ospedali esistenti. Fino a poco tempo fa, questi ospedali sono stati sviliti, privandoli di volta in volta dei loro pezzi, fino a lasciare solo la scatola: adesso, attraverso queste iniziative e l’imminente riforma regionale della sanità, cerchiamo di riempire di contenuti queste strutture».
Infine, il responsabile dell’Hospice, il dottor Sergio Giorgetti, ha concluso gli interventi affermando che «questo studio di ricerca nasce dall’osservazione attenta dei pazienti oncologici e neurologici: prima pensavano che solo il dolore fosse il sintomo principale da curare, ma ora sappiamo che, oltre al dolore, bisogna combattere anche il senso di fatica che attanaglia i malati. Risolvere questo problema significa contribuire notevolmente a migliorare la loro qualità della vita, a ridare loro la dignità che meritano e, partendo dagli studi pubblicati dalle riviste internazionali di medicina e ricerca sul recupero della vitamina D – la quale può avere effetti benefici in merito -, ci siamo messi all’opera con il professor Sagratini dell’Università di Camerino per stilare un protocollo di ricerca che ci ha portati oggi qui, a questo evento carico di prospettive».
Silvio Gobbi