Si è spento, dopo breve malattia, il professor Luciano Guardati. Aveva 67 anni. Lascia la moglie Anna Maria, i figli Francesco con Chiara e Simone con Valeria e l’adorato nipotino Elia.
Pubblichiamo di seguito un ricordo dell’amico Paolo Gobbi.
Alla fine degli anni Settanta, i “capelloni” erano ancora molto di moda, e Luciano Guardati, all’epoca studente (e lavoratore) di Astronomia dell’Università di Bologna, era uno degli esponenti più rappresentativi del panorama “capelluto” settempedano. In quegli anni, per potersi mantenere economicamente le trasferte bolognesi, alternava lo studio degli astri con vari lavori: dal boscaiolo all’imbianchino, dall’idraulico al pescivendolo. Tali trasferte furono veri momenti di formazione per lui, perché, oltre allo studio in facoltà, gli hanno permesso di ampliare i propri orizzonti verso la letteratura più innovativa di quel periodo. In uno di questi soggiorni, il caso, gli fece conoscere Roberto Roversi, poliedrico intellettuale bolognese (fondatore, insieme a Pasolini ed altri, della rivista “Officina”) il quale lo esortò a proseguire nelle sue composizioni poetiche. Infatti, Luciano, oltre a possedere la propensione ad avere la testa “tra le stelle”, in quegli anni, e fino ai primi anni Novanta, si è cimentato nella scrittura di componimenti poetici, raccolte di aforismi e racconti di fiabe. Alcuni di questi scritti furono pubblicati, altri rimasero sogni nel cassetto, alcuni divennero oggetto di letture collettive in happenning, eventi organizzati da lui e dai suoi amici di sempre, a San Severino e in altri centri della provincia. Lo spirito «on the road» che lo ha sempre affascinato, specchio e conseguenza delle sue passioni letterarie, si realizzò in questo periodo giovanile anche attraverso molti viaggi dai toni picareschi, sempre insieme agli amici, in varie parti dell’Europa, in autostop e a volte sopra la storica Lambretta di famiglia, immancabilmente messa a punto dal meccanico Clemente!
Anche se dopo la laurea, l’insegnamento di matematica e fisica è stato il principale compito che lo ha portato ad insegnare in diverse scuole della provincia maceratese, fino al Liceo Scientifico di Tolentino dove ha lavorato fino alla fine, Luciano non ha mai abbandonato del tutto la volontà di scrivere versi ed altro, come dimostrano i due brevi racconti pubblicati nel 2019 e 2021, presenti in due miscellanee curate da Egidio Pacella. E, come recitava un suo tipico intercalare «facciamo riepilogo», voglio far riepilogo proprio con alcune sue parole, dedicate al Rione di Contro (dove ha sempre abitato), parole che sono una malinconica metafora del trascorrere del tempo: «Nel quartiere dove ora ci sono due palazzine ed un piccolo giardino, una volta c’era un vero campo incoltivato e polveroso. […] Tutti gli anni in quel polveroso campo veniva un Circo Equestre e ci restava, a volte, quasi un mese: clown, giocolieri, cavalli, animali esotici, un grosso tendone colorato e grandi roulotte mai viste prima. Poi tutto cambia e tutte le cose si riempiono di ricordi, come di polvere».
Paolo Gobbi
Per poter dare l’ultimo saluto al caro Luciano Guardati, i funerali si terranno lunedì 12 settembre, alle ore 15, nella chiesa di San Domenico.