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La mappa di Girolamo Talpa (in più il castello della Truschia)
Parte della mappa di Girolamo Talpa

Quei dodici Castelli del Comune di Sanseverino

E’ con il secolo XII che comincia l’opera di espansione e di conquista dell’attuale territorio sanseverinate da parte del nascente Comune.

Il fenomeno saliente, che i documenti ci permettono di conoscere con maggiore profondità, è l’estendersi graduale della sovranità del Comune sopra i castelli del circondario appartenenti al feudalesimo laico, monacale e vescovile.

Vari sono i mezzi usati secondo la potenza dei signori e il loro atteggiamento verso il Comune; per alcuni furono necessarie guerre, con i loro conseguenti saccheggi, devastazioni, uccisioni; per altri la concordia si raggiunse senza colpo ferire, spesso con l’esborso di notevoli somme di denaro.

Ma il risultato definitivo fu unico: tra lo scorcio del secolo XII e la prima metà del secolo XIV il Comune di Sanseverino venne in possesso, mediante atti giuridici di sottomissione, di un vasto territorio, che andava dal torrente Cesolone (affluente del Chienti) a sud, fino all’Esinante a settentrione. I patti stipulati, naturalmente, variavano per ciascun feudatario: in linea generale da un lato i conti e i castellani sottomettevano se stessi, i loro beni, i loro uomini al Comune; s’impegnavano sovente a diventare abitanti della città, ove il Comune concedeva loro case e palazzi inserendoli nel governo della cosa pubblica.

La mappa riprodotta, sulla quale ho evidenziato alcuni elementi per facilitarne la lettura, è stata disegnata nel sec. XVIII da Girolamo Talpa e rappresenta l’allora territorio della diocesi di Sanseverino che coincideva con quello del Comune. È cosa insolita per noi, che siamo abituati a leggere carte geografiche con il sud in basso, trovare la parte meridionale del territorio rappresentata in alto.

Tutti i castelli sono identificabili da una torre, che ho evidenziato in marrone, tranne quello di Truschia (località tra le frazioni di Sant’Elena e Ugliano), che ho aggiunto io nella mappa, perché ai tempi in cui la carta fu tracciata era già allo stato di rudere. Ancor oggi ne restano solo poche tracce emergenti dal suolo.

Tuttavia, nella serie degli stendardi dipinti alla fine del Settecento per sfilare nel giorno della festa del patrono, il Castello di Truschia ancora era presente; questi stendardi sono oggi conservati nelle sale al piano terra della Pinacoteca comunale “Tacchi Venturi” di San Severino, corredati da una riproduzione ingrandita della mappa di Girolamo Talpa.

Luca Maria Cristini

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