Si è tornato a parlare in Consiglio comunale negli scorsi giorni del conferimento di tributo al gonfalone della città di San Severino Marche per i fatti della Resistenza del 1944, ma la poca conoscenza dei fatti ha reso il dibattito fuorviante se non inutile.
A San Severino manca un fondamentale riconoscimento, che per l’altissimo tributo di sangue pagato alla guerra di Liberazione dal nazifascismo, le sarebbe dovuto: una medaglia al valore per i fatti della Resistenza. Eppure fin dal 1964 la città, con l’approssimarsi del XX anniversario della Liberazione, aveva rivolto istanza per ottenere tale onorificenza; la vicenda, che si può ricostruire dalla corrispondenza agli atti del Comune di San Severino Marche, ha dei risvolti di malafede e di grave omissione di atti.
Ne ho ricostruito le vicende salienti nella cronistoria dal titolo “Cronaca di una medaglia negata” che mi auguro possa servire per fare quella chiarezza che ancora manca e contribuire alla ripresa di questa istanza.
Come attestò il sindaco Rossi nel 1995, il segretario comunale in forza al Comune del 1970, probabilmente nostalgico del Ventennio, insabbiò la pratica in attesa di integrazioni che, per decorrenza dei termini, fu archiviata. Dopo il rinnovo delle istanze del sindaco Eusebi nel 1997 e quella del sindaco Martini, a partire dal 2010, a cui è seguita una nuova richiesta per il riconoscimento al Gonfalone di una medaglia al Merito Civile nel 2011, con il cambio di amministrazione del 2016 tutto si è arenato di nuovo. Crisi sismica e pandemia forse hanno distolto l’attenzione da questo problema, ma quello che risulta inaccettabile è l’impreparazione dell’attuale Amministrazione cittadina sulla questione. I consiglieri proponenti la mozione d’impegno a riprendere l’attività si sono infatti sentiti rispondere: «…se la medaglia d’oro al valor militare non è stata concessa sino ad ora è perché probabilmente non ci sono le condizioni, probabilmente non se ne è visto l’interesse, non si può fare…».
Evidentemente il vice sindaco Bianconi, incaricato a nome della Giunta di relazionare nel merito, disconosceva completamente la documentazione in atti al Comune che lei stessa contribuisce ad amministrare, in particolare la più recente corrispondenza con la Presidenza della Repubblica e la Prefettura. Per questo motivo si è anche registrato un voto negativo alla mozione, anch’essa non ben motivata peraltro, con il conseguente disimpegno dell’attuale maggioranza ad accogliere la mozione.
Questo esito ha determinato la diffusione di un’immediata nota di disappunto dell’Anpi comunale di Sanseverino, presieduta da Donella Bellabarba, che ha affermato: «San Severino merita questo riconoscimento, per la storia del battaglione Mario, del gruppo Roti, per il ruolo importante di resistenza civile, a supporto dei partigiani, della popolazione del territorio». Continua la presidente dei partigiani : «Riprenderemo in mano tutta la documentazione esistente, per valutare la possibilità di riproporre la richiesta».
Voglio anche sperare che non tutto sia perduto, perché, in chiusura del proprio intervento l’assessore Bianconi, nel giustificare il voto negativo, aveva dichiarato il proprio proposito di approfondire e spero vivamente che questo impegno abbia seguito al più presto.
Il prossimo 25 aprile si terrà a San Severino la celebrazione principale in ambito provinciale della festa della Liberazione: con l’occasione ci sarà l’inaugurazione del monumento eretto nel 1965, il cui restauro è stato tenacemente perseguito da Emanuele Ticà e dall’Anpi cittadino. Spero che quella possa essere l’occasione per rilanciare con l’impegno di tutti questa richiesta di riconoscimento di merito al gonfalone e alla città, riallacciando i rapporti con la Prefettura e chiamando a raccolta il Comitato che si era costituito nel 2010 per questo fine, di cui faceva parte anche l’Amministrazione cittadina.
Staremo a vedere: ci piacerebbe che questa vicenda possa avere un lieto fine, chissà, almeno per gli 80 anni dalla Liberazione nel 2024.
Luca Maria Cristini
CRONACA DI UNA MEDAGLIA NEGATA
1964
Il Sindaco di San Severino Marche Lucio Angeloni, su invito del Comitato cittadino per la celebrazione del Ventennale della Resistenza, inoltra alla Presidenza del Consiglio dei Ministri una domanda per il riconoscimento alla città della “Medaglia al Merito Civile” per i fatti della Resistenza.
21.11.1964
Il Capo di Gabinetto della Presidenza del Consiglio dei Ministri risponde (nota prot. 94949/60510) che è stato “vivamente interessato il Ministro dell’Interno per una ricompensa al Merito Civile”.
19.12.1964
La Prefettura di Macerata risponde a nome del Ministro dell’Interno (nota prot. 4508-Gab.) che la richiesta avanzata non può avere corso perché:
1. Per un riconoscimento al “Valore Civile” è già decorso il termine “perentorio” e “inderogabile” di cui all’art. 4 DPR 6/11/1960 n. 1616.
2. Un riconoscimento al “Merito Civile” non può essere preso in esame in quanto non ricorrono gli estremi di cui all’art. 1 legge 20/6/1956 n. 658.
27.03.1965
Con un telegramma alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il sindaco di San Severino Marche Lucio Angeloni chiede il riconoscimento alla città della “Medaglia d’oro al Valore Civile” per i fatti della Resistenza.
23.04.1965
La Prefettura di Macerata (nota prot. 1921-Gab.) ribadisce quanto già comunicato in data 19.12.1964 ovvero che per un riconoscimento al “Valore Civile” è già decorso il termine “perentorio” e “inderogabile” di cui all’art. 4 DPR 6/11/1960 n. 1616.
29.09.1970
La Prefettura di Macerata scrive al Sindaco di San Severino Marche (nota prot. 3305-Gab.) che, vista l’impossibilità per decorrenza dei termini di legge di concedere alla città un riconoscimento al “Valore Civile”, si suggerisce di chiedere un riconoscimento al “Valore Militare” la cui scadenza delle richieste è stata nel frattempo prorogata al 31.12.1970 (legge 1/5/1970 n. 290). La Prefettura aggiunge che un riconoscimento al Valore Militare “appare più rispondente alla natura dei fatti da valutare e all’epoca in cui essi ebbero a verificarsi”. La richiesta andava indirizzata al Ministero della Difesa.
QUESTA RICHIESTA NON E’ STATA MAI FORMULATA DAL COMUNE DI SAN SEVERINO!
03.10.1995
Il Sindaco di San Severino Marche, Manlio Rossi, insieme al Presidente della Sezione Anpi di San Severino, Bruno Taborro, invia al Presidente della Repubblica, ai Presidenti delle Camere, al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Ministri dell’Interno e della Difesa e al Prefetto di Macerata una nota nella quale si denuncia “l’occultamento dei documenti… per il quale non è stato possibile rispettare i termini” per la domanda di un riconoscimento al “Valore Militare”. Alla nota sono allegate relazioni e documentazione.
26.10.1995
Il Segretario della Presidenza della Camera dei Deputati comunica (nota prot. U/1714 del 27.10.1995) di aver trasmesso gli atti alla Commissione Competente.
10.11.1995
Il Capo di Gabinetto del Ministero della Difesa (nota prot. 1/76766/4.13.6/95 del 10.11.1995) comunica:
· che i termini della Legge 290/1970 sono scaduti e non è possibile adottare alcun provvedimento del tipo “ora per allora”;
· che è necessario un nuovo provvedimento legislativo che preveda la riapertura dei termini e che è allo studio una proposta di legge su questa materia (A.C. 1265).
26.10.1995
La Segreteria generale del Senato (nota prot. 6074/S del 14.12.1995) comunica di aver trasmesso gli atti al senatore Raffaele Bertoni, Presidente della 4^ Commissione permanente Difesa.
21.03.1997
Il Sindaco di San Severino Marche, Fabio Eusebi, rinnova la richiesta (nota prot. 5504/10 del 21.03.1997)
21.03.2010
Tiene la propria prima riunione a San Severino Marche il Comitato per rinnovare la richiesta di conferimento alla città di una medaglia per i fatti della Resistenza del 1944. Ne fanno parte il Comune di San Severino, il comitato regionale Anpi, il comitato provinciale Anpi, la sezione Anpi locale l’Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea di Macerata e l’Istituto storico per il Movimento di Liberazione delle Marche di Ancona.
05.05.2010
Il Sindaco di San Severino Marche, Cesare Martini, rinnova formalmente la richiesta del conferimento alla città di una medaglia d’oro al valor militare per i fatti della Resistenza del 1944.
10.07.2010
Il Consigliere del Presidente della Repubblica per gli Affari militari comunica l’impossibilità del riconoscimento di una Medaglia al Valor Militare, seppure vi sarebbe la possibilità di un’iniziativa di legge per una temporanea riapertura dei termini scaduti. In ogni caso comunica che è stata interessata la Prefettura perché provveda ad avviare l’istruttoria tesa al riconoscimento di una medaglia al Merito Civile per i medesimi fatti.
23.07.2010
Il Prefetto di Macerata conferma la possibilità di ottenere un riconoscimento al Gonfalone di una medaglia al Merito Civile per i fatti della Resistenza del 1944.
Il Comune di San Severino Marche avvia una raccolta di documentazione a supporto della richiesta della medaglia al Merito Civile con scritti e interviste video di testimoni del supporto dato dalla popolazione civile ai combattenti per la Liberazione.
10.10.2011
La Città di San Severino Marche conferisce a Frida, Elio e Riccardo Di Segni la cittadinanza onoraria per il sostegno dato dal padre Mosè nella guerra di Liberazione e per la collaborazione offerta nella raccolta di testimonianze volte all’ottenimento della Medaglia al Merito Civile. Nella stessa occasione viene presentato il volume “Mosè Di Segni medico partigiano” curato da Luca Maria Cristini, che contiene la trascrizione del memoriale di colui che fu tenente medico e cronista del Battaglione Mario, registrando le attività belliche quotidiane del gruppo armato.
02.09.2013
La Prefettura di Macerata inoltra la raccolta del materiale documentario raccolto al Dipartimento Affari interni e territoriali del Ministero dell’Interno, avviando, di fatto, l’iter per il riconoscimento alla Città di San Severino Marche della medaglia al Merito Civile per i fatti della Resistenza del 1944.
Luca Maria Cristini