Mercoledì 28 luglio, alle ore 17, si riunisce il Consiglio comunale in via telematica. Tredici i punti all’ordine del giorno, fra i quali l’approvazione del Regolamento sulla videosorveglianza cittadina, la verifica dell’andamento dell’Assem e la determinazione degli obiettivi per il triennio 2021-2023, nonché l’aggiornamento del programma dei lavori del Comune da realizzare entro il 2021 e nel prossimo triennio. Ad aprire la seduta sarà un’interrogazione presentata dal consigliere comunale Francesco Borioni sul conferimento della cittadinanza onoraria a Patrick George Zaki. Ci sono poi varianti al Prg e la riduzione della Tari per il 2021 a seguito dell’emergenza sanitaria da Covid-19.

In merito alla seduta consiliare si registra, a margine, una nota del Movimento 5 Stelle, rappresentato in aula dal capogruppo Mauro Bompadre.

“Si tratta di uno degli ultimi appuntamenti di questa amministrazione con la città – spiegano i grillini -, molto probabilmente il penultimo, peraltro ai tempi supplementari. Nelle scorse settimane, a seguito della delibera di giunta n.79 dell’8 maggio 2021 e della pubblicazione degli atti relativi a un piano di recupero proposto da quello che oggi è un privato cittadino ma che è anche un noto politico locale (Luigi Zura Puntaroni; ndr), alcuni cittadini hanno effettuato l’accesso agli atti per visionare la documentazione. Il piano di recupero prevede la ricostruzione, con diversa sagoma ed area di sedime, di un edificio privato danneggiato dal sisma del 2016, situato in zona agricola di interesse archeologico nei pressi della Pieve, lungo la strada Septempedana (all’altezza del centro commerciale Sì Con Te). Una zona notoriamente ricca di reperti archeologici e manufatti, fra l’altro ottimamente conservati, tanto che la competente Soprintendenza ha trasmesso ben due corpose note con numerosissime prescrizioni ed accorgimenti finalizzati alla salvaguardia e tutela dei rinvenimenti, da porre in essere sia durante che al termine degli interventi edilizi. Il progetto prevede la realizzazione di un edificio di tre piani, di cui uno interrato, e la variazione di destinazione da residenziale a commerciale, nonché un lieve incremento volumetrico della parte fuori terra, facendo ricorso alle deroghe previste dal Piano casa regionale (procedura della L.R. 22/2009 e s.m.i.). Insomma, un nuovo centro commerciale a cui l’Amministrazione comunale ha dato il proprio parere favorevole nonostante si tratti di un intervento di trasformazione del territorio che interessa un’area nevralgica della città, prossima alla 361, all’unico ospedale di rilevanza territoriale presente in val Potenza e a una delle maggiori zone archeologiche regionali, per la quale sin dagli anni ’90 si resta in attesa del decollo dell’auspicato Parco archeologico. Ebbene, abbiamo preparato un’interrogazione per capire secondo quali criteri l’amministrazione abbia espresso il proprio favore e se abbia preteso o pretenderà, quale conditio sine qua non,  la cessione, a titolo gratuito, di una congrua fascia a ridosso della strada, da attrezzare a pista ciclabile, in modo tale da assicurarsi un comodo e sicuro raccordo tra l’esistente pista ciclabile che dall’ospedale si dirige a Cesolo e l’esistente pista ciclabile che collega la storica chiesa della Pieve, in area archeologica, e il viale Varsavia – viale della Resistenza, come già previsto per il supermercato Sì Con Te, posto di fronte all’area in oggetto o per l’Eurospin di prossima apertura. Tuttavia, questa interrogazione, presentata con sole 24 ore di ritardo perché visionare gli atti ha richiesto del tempo, è stata respinta. Una decisione a nostro avviso discutibile, trattandosi di uno degli ultimi Consigli comunali di questa Amministrazione e visto che in precedenti analoghi casi alcune interrogazioni giunte in ritardo erano state accettate, non fosse altro per il dovere di trasparenza verso la cittadinanza fare un ulteriore strappo alla regola non sarebbe stata una cattiva idea. Trasparenza peraltro che è sempre venuta a mancare in cinque anni, basti ricordare il caso Luzio, l’impianto di trattamento rifiuti speciali che si intendeva realizzare in località Berta, il progetto di demolizione e ricostruzione, con ampliamento, del chiosco dei giardini Coletti, solo per citare alcuni esempi. Ed anche il comportamento tenuto in questa occasione lascia pensare a un discutibile favoritismo verso un noto personaggio politico locale, vista anche l’imminente scadenza elettorale. Altrimenti perché mai il Comune dovrebbe permettere a un cittadino di appropriarsi del suolo pubblico? Per di più dove dovrebbe passare una pista ciclabile e dove (secondo il progetto ormai approvato) inizierà il percorso dell’intervalliva San Severino -Tolentino. Quali altri sono gli interessi che permettono ad un privato di appropriarsi di un’area pubblica a scopo di lucro visto che, come detto, dovrebbe sorgervi un centro commerciale? Cosa tornerà indietro alla città?”.