“Ero partito con l’intenzione di finire la gara estrema, ma non pensavo che sarei tornato a casa con il primato italiano e un ottimo 9° posto assoluto su 32 concorrenti di una decina di nazioni. Merito della mia tenuta fisico-mentale ma anche dei consigli dei miei tre compagni di ventura dell’Olimpia Triathlon Camerino, i dorici Cristian Menghini (12°), Gaetano di Flumeri (14°) e Fabio Flauti (21°) e dei nostri accompagnatori, in primis il mio concittadino Gianfrancesco Pilato”. È stanco ma neanche tanto in rapporto alla fatica sostenuta, che risulterebbe micidiale per ogni comune mortale, ma non per lui. Alberto Cambio, 48 anni, pattinatore in gioventù, poi atleta del giro di pista, calciatore per ben venti stagioni vissute nei tornei di 2^ e 3^ Categoria da difensore, stavolta ha superato se stesso, andando a fermare i cronometri nel triplo Iron Man del centro termale austriaco di Bad Blumau, non lontano da Graz, ai confini con l’Ungheria, sulle 43 ore e 5’ per coprire 11 km. di nuoto (tempo parziale di 3 ore e 59’), 540 km. in bici (20 ore e 40’) e 127 km. di corsa a piedi in 18 ore e 10’, a cui si devono aggiungere i tempi necessari per il passaggio tra le discipline. Il suo crono migliora il precedente record tricolore di ben 52’! Il geometra di San Severino che divide la sua giornata lavorativa tra l’azienda Soverchia e l’impegno in proprio, ha deciso di prendere parte alla gara estrema in Austria poche settimane dopo l’impegnativo triathlon di Venezia, valido banco di prova per l’impresa austriaca. “Sono stati molti i momenti in cui ho temuto di non farcela – ammette Cambio -. Ho avvertito dolori alla spalla durante l’estenuante prova di nuoto, per la quale mi alleno alla piscina Blugallery, anche durante le pause pranzo…, alle cosce ed ai polpacci durante i 147 giri (3,7 km. ciascuno) del circuito in bici ed i 40 (3,2 km. a passaggio) a piedi, ma ho resistito. Ci siamo sostenuti a vicenda con i miei compagni quando ci incrociavamo durante il tracciato e gli assistenti, che ci preparavano i veloci pasti duranti i quali ci massaggiavano, sono stati fantastici. Per il ritmo sogno-veglia ci ha pensato… l’adrenalina. Alcuni concorrenti di notte si riposavano per un quarto d’ora, io invece sentivo di star bene e di poter fare un tempo importante, così sono andato avanti ad oltranza”. Siamo ai ringraziamenti, doverosi. “In primis alla mia famiglia. Mia moglie Milena – sottolinea Alberto – avalla la mia passione e mi segue spesso in gara, così anche mio figlio Giacomo di 11 anni. A loro ed agli sponsor Castellino di San Severino e Multipower dedico la mia impresa”. Con la ferma volontà di proseguire nella scia vincente. Magari all’Iron Man dell’isola d’Elba di fine settembre che viene conteggiato in combinata con la gara di Venezia. Quando Alberto Cambio avrà recuperato e tornerà a prepararsi minuziosamente. Autentico Uomo di Ferro!
Luca Muscolini