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Un momento della riunione del Comitato, coordinata dal vicepresidente Marco Massei e dal segretario Mario Chirielli
Un momento della riunione del Comitato, coordinata dal vicepresidente Marco Massei e dal segretario Mario Chirielli

Sanità e Regionali. Il Comitato: “Via la Determina 742, no all’ospedale unico”

Martedì 4 agosto, nella sede della sezione della Croce rossa, dopo l’emergenza sanitaria e il lockdown a causa del coronavirus, è tornato a riunirsi il Comitato per la difesa dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” di San Severino. L’ultimo incontro era stato fatto nel mese di febbraio. Erano presenti anche il presidente del Tribunale per i diritti del malato, Veros Bartoloni, la presidente del Comitato della Croce rossa, Elena Amici, il presidente dell’Avis, Anelido Appignanesi, la presidente dell’associazione Help sos salute e famiglia, Cristina Marcucci, i consiglieri comunali Mauro Bompadre, Francesco Borioni e Pietro Cruciani. I lavori sono stati coordinati dal vice presidente Marco Massei e dal segretario Mario Chirielli, con la partecipazione di Giovanna Capodarca del Comitato di Civitanova. L’obiettivo della riunione era quello di fare il punto della situazione e mettere in evidenza le criticità e le necessità della struttura settempedana in vista delle prossime elezioni regionali, di stilare un documento e di sottoporlo all’attenzione di chi è in corsa per la Regione e poi a chi avrà il governo della sanità regionale.

Dopo l’introduzione del segretario Chirielli, l’avvocato Marco Massei ha ricordato alcune problematiche già riscontrate nei mesi scorsi, tra le quali la questione della Determina 742, del 31 dicembre 2019, con la quale l’Asur regionale ha declassato tre Unità semplici dipartimentali dell’ospedale di San Severino a Unità semplici: l’Hospice, l’Oncologia e la Radiologia. Questa decisione dell’Asur, di fatto, cancella l’autonomia delle tre strutture, le quali possono così essere soppresse in qualsiasi momento, inglobate o trasferite nelle strutture da cui dipendono. Successivamente si è avuta la “sospensione della Determina 742 fino al completamento del percorso attuativo del nuovo Ccnl dell’Area sanità”.

Il Comitato per la difesa dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”, a tal proposito, torna a chiedere a gran voce che quella Determina venga revocata: “Non basta la sospensione – ha sottolineato l’avvocato Massei – perché potremmo ritrovaci che venga riproposta, il che significherebbe la morte del nostro ospedale, perché se i suddetti Dipartimenti divenissero dipendenti da Macerata diventeremmo una succursale”.

L’altro elemento su cui si concentrano le richieste del Comitato è il NO all’ospedale unico provinciale, perché verrebbero penalizzati gli ospedali dell’entroterra, i quali peraltro sono stati fondamentali nel periodo dell’emergenza Covid 19. Le infrastrutture locali andrebbero invece potenziate. Provate a immaginare cosa sarebbe successo con il Covid se l’ospedale di San Severino fosse stato chiuso, quando invece è stato importante per la gestione delle problematiche no-Covid e per accogliere i pazienti che sono stati trasferiti dagli ospedali di Camerino e Civitanova.

“Quando parliamo del nostro ospedale – è stato sottolineato nel corso della riunione – parliamo di una realtà territoriale ampia e di pazienti che vengono da molti Comuni limitrofi, e non solo. Difendere una rete di infrastrutture locali, quindi, vuol dire difendere la sanità per le popolazioni dell’entroterra”.

Un altro punto importante, sottoposto alla discussione dei presenti, è stato quello del turnover del personale medico. Ogni qualvolta un medico lascia la struttura per il pensionamento non viene sostituito, con conseguente impoverimento delle professionalità a discapito dei servizi offerti ai pazienti. In questo modo l’ospedale stesso viene lentamente avviato verso una morte sicura. Va fatto un investimento sulla sanità pubblica, così come previsto anche dalle nuove linee di indirizzo emanate recentemente dal Ministro della Salute. L’ospedale non deve essere visto solo come un’azienda che deve guadagnare, ma deve fornire servizi al cittadino.

Durante la riunione si è avuta un’ampia discussione sui vari punti che man mano venivano affrontati. In particolare è stata sottolineata l’importanza di lavorare tutti insieme, di unire le forze dei vari Comitati, di condividere le idee e presentare specifiche richieste a chi dovrà governare e decidere sulla sanità regionale. In questa fase pre-elettorale, c’è l’opportunità di essere maggiormente ascoltati da chi “gioca” con la politica e quindi bisogna essere incisivi con le proposte e le richieste da far inserire nei programmi di lavoro dei futuri governanti.
Il potenziamento del Punto primo intervento è stato inserito come quarta richiesta del documento. Un’altra proposta che è emersa, la quinta, è stata quella di chiedere il potenziamento del Dipartimento di prevenzione. A fianco della Commissione sanità, poi, si potrebbe creare un tavolo tecnico composto da politici e da persone che lavorano sul territorio. Sarà necessario, infine, avere un nuovo rapporto collaborativo con il nuovo direttore dell’Area vasta 3 dopo le recenti dimissioni di Alessandro Maccioni.

Fiorino Luciani

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