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Mario Fucili e Filippo Papavero
Mario Fucili e Filippo Papavero

Maturità ai tempi del Covid: il racconto di due diplomati Itis

La Maturità ai tempi del Covid-19. Ecco il racconto di due studenti settempedani appena diplomati all’Itis “Divini”.

Mario Fucili, specializzazione “Meccanica”:

“Ripensando agli ultimi mesi di scuola e alla preparazione all’esame di maturità, ricordo le iniziali difficoltà di carattere organizzativo, soprattutto legate alla gestione dello studio in autonomia. Mentre normalmente gran parte del lavoro veniva svolto in presenza, a causa dell’emergenza coronavirus noi studenti siamo stati costretti ad adeguarci a una nuova modalità d’apprendimento pochi mesi prima dell’esame finale. Comunque, grazie all’aiuto dei docenti e all’impegno profuso, è stato possibile superare questo iniziale ostacolo. Resta sicuramente un forte rammarico per aver perso dei preziosi momenti insieme alla classe, come ad esempio la gita scolastica e gli ultimi giorni di scuola. Per quanto riguarda invece la preparazione dell’esame mi sono concentrato molto sull’esposizione orale, considerando l’assenza delle prove scritte. In ogni caso, non ho avuto particolare agitazione nei giorni precedenti e sono molto soddisfatto del risultato ottenuto, nonostante l’eccezionalità della situazione che ha provato un po’ tutti”.

Filippo Papavero, specializzazione “Meccanica”:

“L’esame è stato diverso, più particolare rispetto agli anni precedenti. Non avevamo la minima idea di quello a cui saremmo andati incontro, a causa dei tanti cambiamenti e delle tante incertezze che riguardavano lo svolgimento della prova. Alla fine, comunque, non è stato così difficile. Infatti sono molto soddisfatto dell’esito, anche se personalmente all’inizio ero un po’ insicuro e ho riscontrato difficoltà nell’organizzazione, dato che tutto il lavoro doveva essere svolto in modo strettamente autonomo. Alla vigilia dell’esame ero molto ansioso, ma sentendo i miei compagni di classe che lo avevano fatto prima di me mi sono tranquillizzato parecchio. In più, una volta entrato in aula, i professori sono stati capaci di mettermi perfettamente a mio agio. Nonostante tutto, però, ho un pizzico di rammarico per non aver vissuto a pieno questo mio ultimo anno di scuola, per non aver potuto fare la gita, i 100 giorni all’esame e l’ultimo giorno di scuola insieme a tutti i miei compagni e professori”.

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