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La Pinacoteca

Turismo: l’offerta culturale a San Severino

È opinione comune che San Severino sia una città ricca di tesori artistici, ma – complice la crisi – poco valorizzata sotto l’aspetto del turismo. E in parte è probabilmente vero.
Vi sono però molte possibilità per chi voglia visitare San Severino; possibilità di cui gli stessi settempedani, in gran parte, non sono a conoscenza. Informarsi in prima persona può essere il primo passo verso un miglioramento dell’accoglienza al turista, a cui i cittadini stessi potrebbero partecipare attraverso un corretto indirizzamento verso le strutture e gli enti preposti.
L’ufficio IAT (Informazione e Accoglienza Turisti), meglio conosciuto come Pro loco, è aperto dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 19. Situato in Piazza del Popolo, è il principale punto di riferimento per i visitatori, che il personale addetto saprà consigliare al meglio riguardo al loro soggiorno a San Severino.
I musei aperti durante l’anno sono il Museo archeologico “G. Moretti” e la Pinacoteca civica “P. Tacchi Venturi”. Il primo, situato nella località di Castello al Monte, presenta una nutrita raccolta di reperti preistorici, piceni e romani rinvenuti nel nostro territorio, nonché una sezione dedicata ai fossili e la mostra permanente “La storia toccata con mano”. La pinacoteca, che è stata restaurata di recente, contiene affreschi e pale d’altare attribuiti a pittori del calibro di Vittore Crivelli, Bernardino di Mariotto e dei fratelli Salimbeni. L’orario estivo, che durerà fino alla fine del mese, prevede l’apertura dal martedì alla domenica per entrambi i musei.
Sono invece visitabili su richiesta altre due strutture, interessanti ma poco conosciute persino tra i settempedani: la Galleria d’arte moderna – situata nel Palazzo Comunale e contenente le opere di Filippo Bigioli – e il Museo del territorio “Oberdan Poleti”. In entrambi i casi va contattato l’ufficio IAT o, nel caso del Museo del territorio, l’Istituto comprensivo P. Tacchi Venturi.
Sempre su richiesta è possibile visitare gioielli settempedani come il Teatro Feronia e le numerose chiese (che, non dimentichiamolo, sono perlopiù gestite dalle parrocchie: la Pro Loco può contattare i sacerdoti stessi per richiederne l’apertura). Fanno eccezione il Duomo di Castello al Monte, per visitare il quale basta interpellare il personale del Museo archeologico negli orari di apertura, e le chiese di Sant’Agostino e San Lorenzo in Doliolo, aperte tutti i giorni dalle 9 alle 19.
Infine, per chi desiderasse un tour personalizzato, le guide abilitate della provincia di Macerata sono a disposizione e possono essere contattate tramite l’ufficio IAT, anche per piccoli e grandi gruppi.

Questa, in sintesi, è l’offerta culturale e museale garantita a San Severino. L’unica via per incoraggiare il turismo “dal basso” è una corretta informazione e, perché no, una visita in prima persona a questi luoghi d’interesse, spesso trascurati dagli stessi settempedani. Perché un cittadino che ha avuto modo di apprezzare quanto ha da offrire il proprio paese diventa, senza dubbio, il miglior promotore delle sue bellezze.

Alessandra Rossi

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