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La Settempeda non si è iscritta al torneo di Promozione

Alle 19 di martedì 21 luglio – termine ultimo per le iscrizioni – alla Lega calcio delle Marche non è arrivata alcuna mail che chiedesse l’iscrizione della Società Sportiva Settempeda al campionato di Promozione, cosicché dopo i rumours è giunta anche l’ufficialità. La Settempeda non c’è più. Il glorioso sodalizio biancorosso, creato come società ginnica nel 1925 e successivamente passato all’affiliazione calcistica, trova la parola fine dopo la serie di palleggiamenti tra l’attuale dirigenza e l’Amministrazione comunale sulla prosecuzione della gestione, minata da una pesante sanzione (oltre il centinaio di migliaia di euro…), relativa agli anni precedenti gli ultimi sei, della presidenza di Sandro Teloni e Piero Sileoni, quest’ultimo successivamente passato al semplice ruolo dirigenziale, e che alla fine ha pesato come un macigno sul tentativo di mantenere in vita il sodalizio sportivo. Mentre la SSd Settempeda si dissolve e in città si continua nella dietrologia, ogni sportivo convinto che si potesse fare di più ma con nessuno pronto effettivamente ad impegnarsi per salvare il salvabile, si cominciano a formulare le prime ipotesi per cercare di raccogliere i cocci e consentire al settore giovanile, che può contare su duecento ragazzi, di proseguire l’attività sportiva ma, è bene sottolinearlo, soprattutto sociale che una disciplina come il calcio svolge quando si parla di calciatori in erba. Il Serralta (2^ Categoria) presieduto da Marco Crescenzi ha già comunicato ai rappresentanti dell’Amministrazione comunale di essere pronto a garantire la prosecuzione dell’attività del calcio giovanile a San Severino Marche, rispondendo con fatti concreti al precedente sollecito pervenuto dalla stessa Amministrazione comunale. Decisione molto significativa del Serralta, con l’ulteriore stimolo di dover eventualmente organizzare un settore giovanile calcistico per la prima volta nella sua storia. Il passo compiuto nel proporsi testimonia come la dirigenza gialloblù non voglia veder ulteriormente penalizzato un settore giovanile florido, patrimonio assolutamente da non disperdere, anche se c’è la consapevolezza dell’impegno notevole e delle difficoltà che dovrebbero essere affrontate, visti anche i tempi organizzativi ristretti per il protrarsi di tutta la vicenda.

Luca Muscolini

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