Porte aperte ai turisti nel segno della voglia di rinascere. Così San Severino si è presentata alla Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano. Ospiti dello stand allestito dalla Regione, il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, e il critico d’arte più famoso d’Italia, Vittorio Sgarbi, che da alcuni giorni ha trasferito la propria residenza nella città degli Smeducci.
“La città di San Severino è stata duramente colpita dal sisma ma ci stiamo riprendendo. Abbiamo alzato la testa e, da buoni marchigiani, abbiamo cercato di fare anche da soli – ha spiegato il sindaco -. Abbiamo una grande storia, stiamo già guardando avanti. Da noi porte aperte ai turisti”.
Come aveva già fatto in occasione della sua visita in Pinacoteca il giorno della consegna dei documenti necessari al trasferimento di residenza, Vittorio Sgarbi ha avuto parole d’amore per San Severino, città che è tornata ad accoglierlo a braccia aperte: “Non bisogna farsi scoraggiare né impaurire dal terremoto, la città è vissuta, ha gli esercizi commerciali aperti e gli uffici pubblici che funzionano. Occorre lasciarsi alle spalle questo incubo. Certo ci vorrà ancora un po’ di tempo, credo che questa operazione possa essere compiuta entro l’estate. Anche a Pasqua e primavera però aspettiamo i turisti. Vedremo come risponderanno i visitatori però è chiaro che per ricominciare si deve dare l’idea che accade qualcosa. Che il passato non è un passato né fermo né immobile e né troppo mosso dal terremoto. Sono stato sindaco di questa città che aveva una vocazione prettamente agricola. Era pigra come una città d’arte e allora cominciai a fare mostre su ogni momento storico importante, dalla fine del Trecento e fino all’Ottocento. Se oggi si va a vedere quello che abbiamo fatto io e il mio assessore alla Cultura, la mia carissima amica Liana Lippi, si scopre una piccola enciclopedia dell’arte di una città che è una capitale dell’arte. Oggi sono assessore a Urbino, dove certamente è più facile organizzare cose, ma la pubblicistica sugli artisti di Urbino è inferiore a quella di San Severino. Si potrebbero fare riedizioni sui cataloghi delle mostre che a San Severino sono state ospitate in passato, richiamando con un’opera per ciascun evento quelle meravigliose stagioni. Dovendo guardare avanti – di qui l’idea di Sgarbi -, siccome la città ha un’opera di Pinturicchio, sono arrivato quasi a un accordo con il Campidoglio per fare una grande mostra su questo straordinario artista perugino. Sarà una mostra con due sedi: una a Roma e una a San Severino. Sono certo – conclude il critico – che questo evento avrà più attrazione nelle Marche che non a Roma”.