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Ospedale Bartolomeo Eustachio San Severino Marche
L'ospedale "Bartolomeo Eustachio" di San Severino

Ospedale, una coalizione per la salute pubblica

La sinergia della… salute pubblica. Verrebbe l’idea di definirla così la coalizione formata dal consigliere provinciale e delegato nazionale del Nuovo Centro Destra, il dottor Pietro Cruciani; dai presidenti delle Comunità montane di Camerino, Sauro Scaficchia, e di San Severino-Matelica, Gian Luca Chiappa; dal sindaco di Camerino, Dario Conti con il consigliere delegato camerte alla Sanità, Alberto Salvucci; dal collega primo cittadino di San Severino, Cesare Martini con l’assessore comunale alla Sanità, Vincenzo Felicioli e dal presidente del Comitato per la difesa delle infrastrutture sanitarie di San Severino, Marco Marchetti, già primario del reparto di Medicina del Bartolomeo Eustachio. Tutti hanno sottoscritto una missiva indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, con cui “si vuole richiamare l’attenzione sull’attuale situazione dei presidi ospedalieri delle zone montane della regione Marche. Il Piano sanitario – ricorda la lettera – ha previsto un’unica Azienda sanitaria con un ospedale regionale ad Ancona e la suddivisione del territorio in 5 Aree vaste, una per provincia. Nelle Marche, definite “virtuose” per i conti in ordine, si è avuta una notevole riduzione di posti letto che ha portato alla chiusura di numerosi ospedali, provocando molti disagi agli utenti. Considerato che le infrastrutture ed i servizi sono maggiormente concentrati lungo la costa, l’entroterra, a bassa densità di popolazione, sempre più anziana, si sta spopolando, facendo prevedere in tempi brevi una desertificazione, con conseguenze disastrose per un territorio di alto interesse paesaggistico e turistico. Con la presente – concludono amministratori e politici del territorio coalizzati – chiediamo un impegno del Governo affinché vengano salvaguardati i presìdi ospedalieri con reparti efficienti, alcuni dei quali con vere e proprie eccellenze, e che vengano concesse deroghe all’accordo Stato-Regioni per le zone svantaggiate, che prevede il mantenimento di punti nascita con il limite minimo di cinquecento nati”. Un assist deciso al reparto ostetricia di San Severino.

Luca Muscolini

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