La sospensione della pratica per la concessione di una onorificenza al Merito civile al Gonfalone della Città di San Severino Marche finisce sul tavolo del Ministro dell’Interno. La deputata maceratese Irene Manzi ha presentato un’interrogazione a risposta scritta in cui si ricorda, fra l’altro, che “l’Amministrazione comunale di San Severino, in collaborazione con la sezione settempedana dell’Anpi, ha indirizzato al Capo dello Stato, ormai da molti mesi, la richiesta per l’assegnazione dell’onorificenza in quanto il centro dell’entroterra marchigiano ha assunto un ruolo di primaria importanza nella lotta di Liberazione per gli scontri che vi ebbero luogo durante la seconda guerra mondiale”. La pratica per l’assegnazione di tale riconoscimento è stata già inviata dal Prefetto di Macerata al Ministero dell’Interno e, a supporto della stessa, è stato fornito un ricchissimo carteggio con testi e documenti a cui si è anche aggiunta la raccolta di testimonianze inedite e dirette di chi, ancora oggi in vita, fu protagonista della Resistenza. Attualmente tale istanza, così come altre simili, è bloccata presso il ministero in quanto la Commissione competente per la concessione dei riconoscimenti al valore civile rientra fra gli organi collegiali soppressi. Il ministro, dunque, è stato chiamato dall’onorevole Irene Manzi a rispondere sul caso per conoscere “quali azioni ritenga opportuno intraprendere per sbloccare la situazione di stallo che di fatto impedisce a territori e popoli di veder riconosciuto il loro sacrificio per aver, come nel caso di San Severino Marche, spontaneamente e in tutti i modi fornito il proprio contributo alla lotta partigiana, non senza perdita di vite umane”. Grazie alla raccolta di testimonianze inedite e dirette, e di tanto altro materiale avviata dal Comune e dall’Anpi nel recente passato, è stato anche realizzato il libro “Mosè Di Segni, medico partigiano”, a cura di Luca Maria Cristini, contenente il memoriale del capo famiglia Di Segni, il dottor Mosè, venuto in possesso per caso da chi stava svolgendo questo lavoro di raccolta di documentazione a supporto proprio della richiesta di concessione di un’onorificenza. Il memoriale è stato poi donato alla Città di San Severino da Frida, Elio e Riccardo Di Segni, quest’ultimo rabbino capo della comunità ebraica di Roma. Nei mesi scorsi dello stesso ne è stata pubblicata anche un’edizione ebraica, fedele al testo italiano, che nell’introduzione spiega il significato della lotta partigiana nel Maceratese e il contributo della popolazione settempedana a questa lotta. Il libro rafforza la documentazione conservata nel Yad Vashem, il Museo dell’Olocausto, dove si parla del ruolo di San Severino nella lotta di Liberazione e nella protezione degli ebrei e di altri perseguitati. Ai figli del medico Mosè Di Segni, il rabbino capo di Roma Riccardo, il medico israeliano Elio, e la scrittrice Frida – come noto – il Comune di San Severino ha concesso, nel 2011, la cittadinanza onoraria.