Una grande mostra antologica dedicata ad Arnaldo Bellabarba nel centenario della sua nascita. E’ quella che viene proposta dall’Istituto comprensivo “Tacchi Venturi”, in collaborazione con il Comune, la Pro loco e l’Archivio storico Bellabarba, per ricordare il genio artistico di un grande esponente del futurimo italiano. Sarà inaugurata sabato 7 dicembre nei saloni della scuola media, alle ore 11, con l’introduzione del critico d’arte Lucio Del Gobbo. Un evento senza precedenti.
Ma chi era Arnaldo Bellabarba?
Nato il 17 agosto 1913 a San Severino, è morto nel 2002. A Roma si è diplomato nel Regio Museo artistico e nel Liceo artistico. Tra gli insegnanti ha avuto gli architetti Giovanni Michelucci e Mario Ridolfi, gli scultori Alberto Gerardi e Giovanni Prini, il pittore Mino Rosso. Ha frequentato e portato a termine il Biennio della facoltà di Architettura a Firenze. Poi, durante gli anni 1933-35, ha fatto parte del Gruppo Futurista romano con Sante Monachesi, Mino Delle Site, Bruno Tano, Domenico Belli, Augusto Favalli, Sebastiano Carta, Ivan Ketoff, Abbatecola e altri, con i quali ha partecipato alla prima Mostra nazionale Futurista organizzata a Roma dal 28 ottobre al 4 novembre 1933. I suoi lavori sono stati giudicati dalla critica dell’epoca “interessanti e originali” assieme a quelli di Belli, Favalli e Tano.Con i futuristi del Gruppo Boccioni di Macerata, invece, ha partecipato alle diverse mostre da questi organizzate, tra cui l’Esposizione provinciale d’arte “Sotto i trenta”, al Palazzo degli Studi di Macerata, nel 1938. Nel frattempo ha iniziato la sua attività di docente a Sarnano presso il Regio Corso di avviamento professionale, poi proseguita nelle scuole medie di Tolentino, Civitanova e nella Scuola Magistrale per le maestre di grado preparatorio di Tolentino fino al 1952. Quindi, dal 1952 al 1965 ha insegnato a Roma nella scuola media Marianna Dionigi, dal 1965 al 1978 alla scuola media Lucatelli di Tolentino e infine nella scuola media Tacchi Venturi di San Severino (1983).
Inoltre, dal 1938 ha frequentato i Corsi di Scenografia del Centro sperimentale di Cinematografia di Roma e, fra l’altro, ha eseguito la scenografia del film “La peccatrice” di Amleto Palermi (1940). E’ stato attivo pure nel settore dell’architettura di interni e nella grafica pubblicitaria creando manifesti, locandine, simboli, medaglie. Nel 1952 ha progettato il grande baldacchino per il 1° Congresso eucaristico diocesano di San Severino; nel 1965, come scultore, ha realizzato il Monumento alla Resistenza a San Severino e nel 1971 il Monumento ai Caduti di tutte le guerre a Gagliole. Nel 1982 è stato presente alla Mostra “Futuristi nelle Marche” (Ancona, Chiesa del Gesù; Macerata, Chiesa di San Paolo e Pinacoteca comunale). Per il contributo dato alla storia dell’arte del Novecento è stato segnalato in particolare nel volume “Generazione anni ’10” di Giorgio Di Genova (Ed. Bora, Bologna).
Nella sua lunga carriera, frequente è stata ovviamente la sua partecipazione a mostre regionali e nazionali in cui ha conseguito premi e riconoscimenti. Tra le partecipazioni più importanti si segnalano quelle alla Triennale di Milano (1939), all’Internazionale Tecnica scenografica-cinematografica di Venezia (1948) e alla Mostra internazionale di Arte contemporanea a Roma (1955). Una sua tela è esposta oggi nella Pinacoteca di Ripe San Ginesio. Infine, “ArBell” figura in varie pubblicazioni sull’arte del ‘900.