Sono arrivate dal Quèbec le ultime due pubblicazioni che hanno arricchito, proprio nel giorno della sua inaugurazione, il già vastissimo e prezioso Fondo Coletti, liberamente consultabile presso la biblioteca comunale “Francesco Antolisei” di San Severino. La cerimonia del taglio del nastro, alla quale hanno preso parte le autorità settempedane, gli eredi e diversi studiosi, è stata preceduta da un convegno internazionale di studi ospitato all’università di Macerata e dedicato proprio alla figura di Francesco Coletti, economista e statistico settempedano, nato nel 1866 e morto nel 1940, autore di numerose pubblicazioni e fra i più noti editorialisti de “Il Corriere della Sera”. Il convegno ha messo in risalto la caratura intellettuale e l’influenza avuta da Coletti tra dagli anni Novanta del XIX secolo, sino alla fine degli anni Trenta del XX secolo. “L’apertura del Fondo, il convegno e, speriamo, l’imminente pubblicazione degli atti – spiega l’assessore comunale allo Sviluppo culturale, Simona Gregori – permetterà di dissipare quello che il rettore dell’università di Macerata, Luigi Lacché, ha definito ‘un cono d’ombra’ in cui la figura del demografo economista settempedano sarebbe inspiegabilmente capitata”. Ora però un lavoro di riscoperta è iniziato proprio grazie all’apertura del Fondo da parte del Comune, che ha permesso la digitalizzazione in tempi molto rapidi della bibliografia dell’autore e l’utilizzo degli strumenti del clouding da parte del coordinatore del progetto ricerca, il docente di Unimc Stefano Spalletti. “Un sintomo dell’efficacia della collaborazione tra ateneo ed enti locali – conclude Simona Gregori – che, fra l’altro, ha portato il prof. Jean Guy Prévost dell’Université du Quèbec a donare – in occasione del convegno – due sue prestigiose pubblicazioni alla biblioteca di San Severino, offrendo così materiale di approfondimento agli studiosi che verranno in città per conoscere e lavorare sugli scritti di Coletti”.