Articolo tratto da Varesenoi.it
Intramontabile e infinito Fabrizio Castori: l’allenatore con l’anima è a una sola vittoria dalla decima promozione in carriera, forse la più incredibile, che riporterebbe la Salernitana in serie A dopo 23 anni. Neppure il Covid l’ha tenuto davvero lontano dalla panchina numero 500 in serie B («Ci vuole ben altro per abbattermi»), su cui anche oggi non si è potuto sedere per guidare i suoi al successo sull’Empoli (2-0), ma dell’anima di Castori risplende tutta Salerno.
Per l’apoteosi, Castori dovrà battere in trasferta all’ultima giornata – lunedì alle ore 14 – il Pescara retrocesso in B proprio oggi per conservare il +2 sul Monza (3-0 a Cosenza dopo l’ingresso di Balotelli, autore di un assist e un gol), che invece riceverà il Brescia.
Riuscisse anche in quest’impresa, il “lupo” inafferrabile di San Severino Marche conquisterebbe a 66 anni molto più che la serie A, dopo essere già l’unico allenatore italiano ad avere scalato tutti i campionati, partendo dalla terza categoria (dall’ultimo gradino al primo, sembra il titolo della sua vita).
Conquisterebbe un risultato che arriva solo dalla sua capacità unica di annullarsi totalmente con l’anima della maglia che indossa, dalla sua vocazione all’impossibile, da un modo antico e selvaggio, “operaio” e “povero” di vivere il calcio dove si scende ancora nell’arena e vince l’uomo, prima del calciatore, o l’ultimo dei mohicani.
«Il Covid ti costringe all’isolamento, ma io non mi sento solo. Mi auguro che il virus abbia capito di non potersi misurare con questo gruppo e se la sia presa solo con me. Ci vedremo presto. Ed insieme, ne sono certo, vivremo altre emozioni, quelle che solo il calcio sa regalare», ha scritto Castori in una lettera da brividi quando mancavano quattro partite alla fine.
Ora, come nel più grande dei giochi del destino, potrà tornare probabilmente a bordo campo proprio lunedì, nell’ennesimo atto di una carriera romanzesca in cui si è preso sempre tutto nel momento in cui gli altri pensavano di averlo battuto, sempre sul fischio finale, con quel suo proverbiale scatto ferino. Anche stavolta potrebbe andare così, visto che è stata la vittoria su rigore al 95′ contro il Pordenone a lanciare la Salernitana al secondo posto.
«Macte animo!» ha scritto in latino Castori in calce alla lettera rivolta a squadra e città: «Coraggio!».
Andrea Confalonieri