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Claudio Di Celma ha presentato all'Università di Camerino le scoperte del team
Claudio Di Celma ha presentato all'Università di Camerino le scoperte del team

Nel deserto di Ica, in Perù, Claudio Di Celma (Unicam) alla ricerca del “gigante perduto”

All’insegna della più pura authenticity è una full immersion senza precedenti nella ricerca e nell’avventura, quella proposta in prima visione assoluta ed esclusiva da Focus, con il reportage dal deserto di Ica “Missione Perù: alla ricerca del gigante perduto”. Realizzato in collaborazione con il Ministero dell’Università, a cura del giornalista e divulgatore Luigi Bignami, il diario di viaggio evoca storie alla Bruce Chatwin.

In onda già il 25 ottobre (la prima puntata) e poi venerdì 1° novembre la seconda puntata alle ore 21.20 sulla rete diretta da Marco Costa (Focus TV, canale 35 del digitale terrestre), il docufilm racconta la caccia a una mega-balena fossile in un’area costiera nella parte centrale del Perù.

I ricercatori affondano le mani tra sabbia e rocce. I più giovani tengono scrupolosamente traccia sui loro taccuini, di quanto emerge dalla terra. Il ritrovamento di un dente di squalo ne illumina i racconti. Si parla italiano, spagnolo, inglese. L’équipe italo-peruviana è composta da diciassette persone: Giovanni Bianucci, Alberto Collareta, Giulia Bosio e Francesco Nobile dell’Università di Pisa; Elisa Malinverno, dell’Università Milano-Bicocca; Claudio Di Celma, Marco Ferretti, Marco Materazzi e Stefano Mazzoli dell’Università di Camerino; Walter Aguirre e Rafael Varas-Malca, dell’Universidad Nacional Mayor de San Marcos di Lima.

Nel gruppo, anche il leggendario Mario Urbina Schmitt, considerato tra i migliori paleontologi al mondo: undici anni fa, l’Indiana Jones del deserto peruviano ha trovato dodici vertebre, quattro costole e il bacino del Perucetus Colossus.

Tra reperti sempre più stupefacenti, l’obiettivo del team resta il cranio del Perucetus Colossus. Lo racconta il docufilm…

La ricerca del teschio dell’animale più pesante di tutti i tempi – poteva arrivare a 340 tonnellate: una sua sola vertebra pesa più di 100 chili – è una vera e propria sfida. Il giga-cetaceo, tra i 37 e i 39 milioni di anni fa, nuotava placido nel popoloso oceano che oggi è deserto di Ica.

L’operazione di estrazione del cranio del gigante perduto si avvale di un gigantesco escavatore. Ma quando il macchinario arriva, faticosamente, a una faglia di 10 metri, i lavori si interrompono. La squadra, perplessa e frustrata, si chiede se la testa possa essere andata distrutta. Ripresi gli scavi a mani nude, all’ultima palata…

Non sveliamo altro, rimandando alla visione della seconda puntata del reportage.

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