Abbiamo letto qualche giorno fa sulla stampa locale quotidiana, guarda caso nell’imminenza delle elezioni per il rinnovo del Consiglio, che la Provincia di Macerata sta pianificando di nuovo il rinnovo viario della Valpotenza, dopo i pasticci dei tentativi precedenti. L’intervento, a dire il vero, è poco chiaro e non si capisce molto in fatto di tempistica e ipotesi di tracciato – in sede o fuori sede – rispetto all’attuale viabilità. L’unica cosa chiara è il meccanismo infernale ipotizzato di cava degli inerti dal fiume: il solito diabolico scambio tra lavori e materiali, che ha causato una lunga serie di opache operazioni negli anni passati. Ora viene riabilitato con una pennellata di odioso green washing e con propositi di spending review.
Altra opera mirabolante annunciata sarebbe la realizzazione di una rotatoria in fondo alla strada Regina: qui non resta che stendere un velo pietoso. I danarosi gruppi della grande distribuzione organizzata impiegano 12 settimane per fare una rotatoria all’ingresso dei propri centri commerciali; in questo caso se ne parla almeno da 12 anni senza essere riusciti a fare nulla.
L’ultimo annuncio in questa nuova uscita sulla stampa è il casello dell’A14 allo sbocco del Potenza; tutte le altre valli terminano con questa infrastruttura, la nostra invece ha una collinetta, un “dromedario” come mio padre, con sdegno, chiamava il sovrappasso dell’autostrada nei pressi dell’Hotel Regina.
Ma i sindaci della valle cosa dicono?
Quelli dell’alta valle, ora, sembrano tacitati da quel simulacro di Pedemontana in via di realizzazione: strada ‘veloce’ per modo di dire, con una sola corsia per senso di marcia e linea continua lunga chilometri. Quelli dei Comuni di crinale hanno collegamenti abbastanza veloci con le superstrade del Chienti e dell’Esino.
Restano quelli della media valle: Treia, San Severino, Montacassiano, Montefano, Appignano, che non hanno alcun peso politico e neanche tentano più di fare massa critica.
Il Comune settempedano, che per dimensione e ruolo nella storia dovrebbe essere il capofila di una ipotetica cordata, dorme sonni, inebriato dai tagli di nastro all’ordine del giorno per ogni cosa la più futile; basta leggere la comunicazione istituzionale sul sito web ufficiale per capire…
La val Potenza, dunque, che è già un cul de sac a oriente e a occidente, diventerà, nella migliore delle ipotesi, una cava di ghiaia di fiume, avendo per poco scampato una diga che l’avrebbe privata delle proprie acque e (sembra, ma non siamo ancora certi) un inceneritore?
Per tornare a un argomento già toccato in precedenza, è opportuno anche segnalare che questa realtà territoriale è da due anni penalizzata per questioni di raggiungibilità delle ambulanze.
La chiusura della strada Canepina – Caselle, avvenuta ormai oltre due anni fa per le bombe d’acqua del settembre 2022, danneggia principalmente gli abitanti di questo comprensorio, che ne hanno principalmente bisogno come via più veloce per l’ospedale di Camerino. Lo scorso anno mi permisi di sollecitare su queste pagine i sindaci della valle e il presidente dell’Unione montana, perché l’ambulanza col medico a bordo c’è solo in quel nosocomio e non più in quello di San Severino. Il mezzo di soccorso è il più vicino a Sefro, Pioraco, Fiuminata, Castelraimondo, San Severino, ma l’impraticabilità di questa arteria allunga notevolmente i tempi d’intervento. Tutti sappiamo quanto sia importante un intervento tempestivo in caso di ictus o infarto: solo dieci minuti di ritardo potrebbero essere fatali.
Ma la strada in questione è di competenza del Comune di Camerino e questa amministrazione ha dimostrato di non aver alcun interesse nel riattivarla, pur disponendo delle risorse per approntare almeno una provvisoria riapertura per residenti e per i mezzi di soccorso. Non dimentichiamo che anche i Vigili del fuoco, che hanno la loro caserma proprio nella località Caselle, se ne servono per interventi urgenti.
In verità i lavori di riparazione di questa arteria per un importo di 1,6 milioni si erano annunciati un anno e mezzo fa, dando la notizia dell’avvenuta approvazione del progetto esecutivo e del via all’appalto sulla stampa. Ma ad oggi nulla si è ancora visto…
Luca M. Cristini