Nella sala Aleandri del Feronia, venerdì 24 luglio, è stata presentata la guida “Percorso urbano delle fonti di San Severino Marche” curata da Egidio Pacella con la collaborazione di Donella Bellabarba, Piera Angeloni, Paolo Gobbi, Marisa Ventura e Piergiorgio Della Mora.
Il sindaco Rosa Piermattei e l’assessore alla Cultura, Vanna Bianconi, hanno portato il saluto dell’Amministrazione comunale e ringraziato quanti hanno collaborato alla realizzazione di questa guida, che offre lo stimolo a percorrere un interessante itinerario urbano e che fa conoscere particolari di storia della nostra città: “E’ un viaggio attraverso storia, economia e società – hanno detto -, un’occasione per lasciarsi catturare sia dai panorami che improvvisamente si aprono alla vista, sia dalle bellezze artistiche cittadine”.
L’iniziativa è stata promossa assieme alla Pro loco, rappresentata dalla presidente Paola Miliani.
Otto sono le fonti che interessano il progetto editoriale. Facendo riferimento alla guida, Egidio Pacella ha illustrato il percorso – di circa tre chilometri e mezzo – che ha inizio in Piazza del Popolo e arriva a Borgo Fontenuova.
Punto di partenza è la fonte della Misericordia nei pressi della Torre dell’orologio; poi, percorrendo via Cesare Battisti, si arriva alla Fonte dell’Isola. Quindi, salendo lungo via della Pitturetta e, successivamente, scendendo per via Santa Barbara, si giunge fino al Castello dove si può ammirare la Fonte delle Sette cannelle (XIII secolo), sicuramente la più bella delle otto fonti.
La Fonte di San Nicolò, quarta tappa, s’incontra scendendo da via San Pacifico Divini. Poi, una volta arrivati a Porta Romana, la si attraversa e si scopre la doppia fonte di San Lorenzo.
Si scende quindi per via Salimbeni fino a incontrare la “Fonte del leone” così chiamata comunemente dalla gente.
Scendendo ancora fino in Piazza del Popolo, attraverso via Nazario Sauro e via Garibaldi, si arriva alle due fontane simmetriche rispetto alla piazza ellittica. Infine, uscendo dalla stessa piazza, da via Ercole Rosa, si percorre il tratto conclusivo dell’itinerario proposto per raggiungere l’ottava tappa, quella in cui troviamo la fonte che dà il nome al Borgo Fontenuova.
“Alla fine del mese di agosto – ha detto Pacella -, probabilmente verrà proposto di percorrere insieme questo itinerario urbano per approfondire sul posto alcuni aspetti storici e paesaggistici”.
La coordinatrice del lavoro, Donella Bellabarba, ha sottolineato il fatto che “le fonti ci ricordano come l’acqua sia stata fondamentale per lo sviluppo economico di San Severino che, a partire dal XIII secolo, divenne un importante centro di produzione della lana e della seta, nonché di numerose concerie e cartiere”.
“Le nostre cartiere furono le prime a essere istituite in Italia dopo quelle di Fabriano. Inoltre il toponimo Borgo Conce – ha sottolineato Donella Bellabarba – ci testimonia come fosse di non secondaria importanza l’industria della lavorazione del cuoio, di cui ci resta il pregevole paliotto d’altare, dipinto su cuoio, custodito in Pinacoteca, raffigurante la traslazione del corpo di San Severino da Settempeda al Monte Nero, ora Castello”.
La stampa della brochure, che all’interno riporta anche una pianta della città, è stata realizzata grazie anche al contributo di “Contram” e “Piancatelli – strutture metalliche”.
Fiorino Luciani