In-Yun è un termine coreano, indica il destino che unisce due persone nella loro vita presente, in quelle passate e nelle vite successive. Questa unione può manifestarsi in vari modi, può essere un’amicizia, un amore coniugale, una unione parentale, qualsiasi tipo di legame: nel corso delle varie vite, lo In-Yun si rafforza, si presenta in maniera differente, e non sparisce mai. Lo In-Yun di Nora e Hae-Sung, protagonisti di Past Lives, esordio della regista sudcoreana Celine Song, è un amore potentissimo ma non sbocciato pienamente.
La storia di questi due giovani si sviluppa su tre piani temporali. Nel primo, la regista ci descrive il loro rapporto adolescenziale nella Corea del Sud, prima della partenza della ragazza per il Canada. Successivamente, dopo dodici anni, i due riallacciano i rapporti tramite Facebook, e cominciano a frequentarsi a distanza, attraverso chat e video-chiamate, ma anche questa storia termina perché Nora vuole concentrarsi sulla carriera di scrittrice. Infine, il terzo momento: sono passati altri dodici anni, Nora è sposata con Arthur ed entrambi vivono a New York e lavorano nel mondo della scrittura e della sceneggiatura, mentre Hae-Sung lavora come ingegnere, sempre in Corea. In questa terza fase, Nora e Hae-Sung decidono di incontrarsi a New York, a ventiquattro anni di distanza dal loro ultimo incontro dal vivo, e valuteranno il peso del tempo e dell’amore nelle loro vite.
Past Lives, dopo essere stato presentato al Sundance Film Festival 2023 ed alla 73ª edizione del Festival del cinema di Berlino, ha ottenuto due importati candidature agli Oscar 2024 (“Miglior film” e “Miglior sceneggiatura originale”). Scritto e diretto da Celine Song, il film è un cristallino racconto sul peso del destino, sulla forza del fato e delle scelte che condizionano le nostre vite, perché la storia di Nora e Hae-Sung è tanto frutto delle casualità imponderabili quanto delle libere scelte dei singoli individui. L’autrice racconta questa storia d’amore e di realizzazione di sé in maniera elegante, con una regia pulita, fluida, capace di farci capire, grazie alle giuste inquadrature, ai silenzi, ai movimenti di macchina, la difficile ma forte unione presente tra questi due personaggi. Un amore inespresso, ma potente, capace di resistere al tempo e di adattarsi ai mutamenti della vita: il loro amore non riesce mai sbocciare, ma è sempre presente, è questo, come scritto, il loro destino, il loro In-Yun.
Past Lives ricorda molte pellicole, cita esplicitamente Eternal Sunshine of the Spotless Mind (tradotto in italiano con Se mi lasci ti cancello): come per i protagonisti del film di Michel Gondry, l’amore può rimanere sepolto, ma non può essere cancellato da nulla, da nessun evento; i percorsi di Nora e Hae-Sung sono destinati a proseguire lungo vie diverse, ma l’amore rimane adattandosi alla vita. Già dall’inquadratura dove i due ragazzini si salutano prima della partenza per il Canada di Nora, si capisce il loro destino: la scelta della regista di evidenziare fortemente la biforcazione del bivio dove essi si trovano prima di allontanarsi, rende chiaro il percorso dei giovani. I ragazzi vivono le loro vite, ottengono successi ed insuccessi, c’è chi sistema meglio, chi peggio: Nora prende meglio in mano le redini della sua esistenza, Hae-Sung è più ordinario, ma non per questo conduce una vita fallimentare. Proseguono lungo le loro strade, vivendo tra libero arbitrio e destino. In certi momenti, la fatalità del loro rapporto ricorda i versi del “poeta di strada”, il personaggio del film Before Sunrise di Richard Linklater (altra pellicola che Past Lives rievoca). Il poeta di Linklater dice ai giovani protagonisti: «Noi non abbiamo idea di dove andiamo / Alloggiati nella vita come rami nel fiume che scorrono a valle catturati dalla corrente». Anche Nora e Hae-Sung scorrono catturati dalla corrente della vita, ma comprendono che in questo fiume, a volte, si può decidere la direzione, altre volte, invece, la corrente ha la meglio sulle proprie mosse e decisioni: solo accettando entrambi questi aspetti, si può vivere bene il proprio passato, il presente, il futuro e magari anche le vite future.
Silvio Gobbi