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La riunione del Comitato
La riunione del Comitato

Comitato in difesa dell’ospedale in pressing su medici e servizi

Il Comitato per la salvaguardia dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio” ha deciso di presentare ricorso al Consiglio di Stato contro la chiusura del punto nascite di San Severino, che venne decretata dalla Regione nel 2016. Dopo il pronunciamento del Tar, che nei mesi scorsi ha rigettato l’istanza, restano minime le speranze per la struttura settempedana, ma in ogni caso il Comitato vuole fare anche quest’ultimo tentativo, convinto delle proprie ragioni a sostegno della riapertura del reparto.
I membri del Comitato, coordinati dal presidente Marco Massei, si sono riuniti per fare il punto della situazione e, oltre a questa decisione, hanno stilato un documento per sottoporre all’attenzione dell’Asur e della Regione alcune questioni importanti.
La prima riguarda l’Hospice, dove è andato in pensione il direttore Sergio Giorgetti. Il Comitato chiede che gli venga prorogato il contratto fino al momento in cui non sarà trovato un medico che lo sostituisca alla guida del reparto. Al momento il dottor Giorgetti ha un contratto part time di sole 16 ore settimanali che scadrà il 31 dicembre 2022.
La seconda questione riguarda la mancata attivazione del servizio di assistenza oncologica domiciliarechel’Area vasta 3 ha avviato solo a Macerata in collaborazione con l’Istituto oncologico marchigiano. “Per San Severino (dove sarebbe dovuto partire grazie alla disponibilità della dottoressa Benedetta Ferretti; ndr) – dice l’avvocato Marco Massei – chiediamo al Distretto sanitario che è competente sul tema di attivarsi, individuando locali idonei a ospitare il servizio e fornendo le informazioni necessarie ai medici di base, che sono gli anelli necessari a far partire il servizio e che al momento sono all’oscuro di qualsiasi iniziativa legata a questo progetto».
La terza questione che il Comitato segnala come “disagevole” per la popolazione locale riguarda l’unità multidisciplinare dell’età evolutiva, dove lavorano insieme psicologo, logopedista e psicomotricista. E’ andata in pensione, infatti, Lorena Reale (psicomotricista) e i piccoli pazienti sono stati dirottati al Santo Stefano di Tolentino. La richiesta, quindi, è quella di mantenere il servizio anche a San Severino.
Infine, il quarto problema di stringente gravità è relativo alle condizioni in cui opera la Radiologia dell’ospedale di San Severino dove la risonanza magnetica è ormai vecchia di 20 anni, mentre gli ecografi principali sono piuttosto “datati”, avendo almeno una quindicina di anni di onorato lavoro.
E a proposito di pensionamento, presto lasceranno il servizio per raggiunti limiti d’età alcuni analisti deel laboratorio settempedano e occorre quindi provvedere in anticipo alla loro sostituzione per evitare ripercussioni negative sul funzionamento del servizio.

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