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Luigi Zura Puntaroni
Luigi Zura Puntaroni

“Festa dell’Olio nuovo”: in gara 96 produttori con l’oro verde

A San Severino è ormai un appuntamento fisso la “Festa dell’Olio nuovo”, che incorona i migliori oli prodotti nel maceratese, giudicati da un panel di esperti di Perugia, che si celebra la sera di San Martino. A sfidarsi 96 produttori provenienti da tutte le Marche, qualcuno anche da fuori regione. Quest’anno baciata dalla fortuna è stata la zona di Rocchetta: con il punteggio di 9.88 ha sbancato la classifica l’olio di orbetana di Mario Codoni, secondo classificato con 9.63 l’olio di Ceselli e Lucaroni, la coroncina di Caldarola prodotta a Pievefavera. Terzo l’olio di Gabriele Codoni, figlio di Mario, con la coroncina e il piantone di Mogliano cresciuti a Rocchetta, che hanno avuto 9.34. Quarto l’olio di Emanuele Sensini prodotto a Mascaccio di Tolentino, quinto Pierino Pietrani con il suo uliveto in località Colotto di San Severino, sesto Luigi Zura Puntaroni con l’olio prodotto in località Pieve di San Severino, settima Teresina Giannandrea con le olive cresciute in località Maestà di Tolentino, ottavo Alfredo Luconi con l’uliveto di località Ancaiano a Tolentino, nono Franco Gasparini di Castelplanio, decimo Gino Caciorgna di San Severino.

La serata al Ponte dei Canti è stata l’occasione per assaggiare l’olio nuovo di diversi produtturi, insieme ai prodotti tipici locali. L’evento organizzato per gioco oltre 17 anni fa da un gruppo di amici è diventato una vetrina per l’oro verde del maceratese.

A tracciarne un bilancio è il settempedano Luigi Zura Puntaroni, tra gli ideatori e organizzatori della manifestazione: «Per l’olio è un momento complicato, dopo una stagione produttiva molto difficile, fortemente condizionata dalla siccità intensa prima e dall’arrivo della mosca a settembre, a causa del mancato inverno. E’ stata una raccolta molto ridotta e sotto tono, abbiamo faticato a tirare fuori campioni idonei al concorso, perché è stato difficile trovare lotti di qualità. Questo concorso che si ripete ormai da anni mostra come la tradizione della raccolta delle olive sia davvero radicata, in qualsiasi ceto sociale. Chiunque possiede alcune piante di olivo, come da tradizione, raccoglie e macina; è un’usanza fortemente sentita. Nel territorio sono stati aperti nuovi frantoi, a San Giuseppe di Tolentino, Stigliano e Sant’Elena di San Severino, si tratta di investimenti importanti, che si ammortizzano dopo molti anni, ma c’è chi ha visto lungo e ha voluto investire nel settore».

Nonostante l’annata difficile quest’anno al concorso si aggiunge l’asta dell’olio nuovo, che si terrà a San Severino il prossimo 26 novembre, anche in modalità telematica con collegamento google meet, in cui per la prima volta saranno messi all’asta una ventina di piccoli lotti destinati a potenziali acquirenti quali appassionati e cultori della qualità, ristoratori o semplici curiosi, anche da fuori regione, consapevoli di potersi portare a casa qualche bottiglia speciale dell’oro verde marchigiano.

«L’idea della serata con la vendita all’asta di olio extravergine di altissima qualità è una cosa assolutamente nuova, forse mai realizzata da nessuna parte, pertanto come primo anno vorremmo coinvolgere solo quei soggetti, frantoi e produttori, entusiasti dell’iniziativa e che avranno il piacere di collaborare con passione a una iniziativa, di per sé affascinante, ma molto complessa, che se ripetuta negli anni accrescerà il valore dell’olivicoltura nelle nostre zone», spiega Zura Puntaroni.

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