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Grotte di Sant'Eustachio
Grotte di Sant'Eustachio

La gola di Sant’Eustachio tra i geositi della regione Marche

Recentemente è stato presentato ad Ancona un disegno di legge per la tutela e valorizzazione dei cosiddetti geositi cioè di quei luoghi che rivestono una particolare importanza nella storia geologica del territorio marchigiano.

Nel primo elenco allegato al disegno di legge compaiono 55 geositi di cui 3 situati all’interno o nei pressi del territorio sanseverinate: la gola di Sant’Eustachio, i gessi di Sasso e il fosso del Crino, quest’ultimo nel comune di Apiro, ma nelle immediate vicinanze di Elcito.

La grande importanza geologica della gola di Sant’Eustachio venne illustrata in un lavoro del sottoscritto pubblicato nel 1998 dall’Archeoclub ed è testimoniata anche dai numerosi fossili esposti nel museo paleontologico di San Severino. Inoltre di recente questo sito è divenuto una tappa importante della via Romano-Lauretana, ma anche di svariati cammini che attraversano l’Italia centrale.

Di fronte all’ennesimo riconoscimento per la gola di Sant’Eustachio si rimane veramente sconcertati nel constatare che tale luogo unico per il valore storico e naturalistico sia ancora interdetto al pubblico a causa di un’ordinanza comunale del 10 luglio 2019.

Di conseguenza anche l’Archeoclub di San Severino appena rifondato si unisce all’appello presentato da altre associazioni per la riapertura della strada che percorre la gola e per un intervento di restauro dell’Abbazia di Sant’Eustachio che versa da anni in condizioni molto precarie.

Roberto Ranciaro, presidente dell’Archeoclub di San Severino

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