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La copertina della nuova Guida
La copertina della nuova Guida

San Severino ha una nuova guida storico-artistica

Dieci itinerari che partono dal complesso monumentale di San Domenico e interessano la zona di Piazza del Popolo, da viale Eustachio alla fonte dell’Isola, da via Garibaldi alla chiesa di San Lorenzo in Doliolo, dal santuario della Madonna dei Lumi al Castello al Monte, da borgo Fontenuova al parco archeologico di Septempeda, da borgo Conce al ponte Sant’Antonio, da viale Matteotti al cimitero monumentale, dalla chiesa di San Paolo alla Gola di Sant’Eustachio, dagli scrigni d’arte sacra del territorio rurale ai castelli passando, ovviamente, per il teatro Feronia, la Galleria d’arte moderna, la biblioteca comunale, la pinacoteca civica, il museo archeologico, il Duomo antico, le ville storiche, gli eremi, i santuari e la Riserva naturale regionale del Monte San Vicino e del Monte Canfaito. Questo il prezioso contenuto della nuova Guida storico – artistica della Città di San Severino Marche e dintorni (Edizioni Carsa) che verrà presentata sabato 19 dicembre, alle ore 17.30, nella sala degli Stemmi del Municipio dal professor Filippo Mignini alla presenza, fra gli altri, dell’assessore comunale allo Sviluppo culturale, Simona Gregori, del coordinatore del progetto, Andrea Pancalletti, del responsabile dell’Associazione Museale della Provincia di Macerata, Roberto Perna, dell’editore, Giovanni Tavano, e degli autori.
“Questa Guida – spiegano il sindaco, Cesare Martini, e l’assessore allo Sviluppo Culturale, Simona Gregori – è il “ritratto” di una delle più interessanti città d’arte delle Marche con la sua magnifica piazza, i palazzi, i castelli, le torri, le tante chiese e i monasteri. Siamo fieri di proporre ai visitatori la possibilità di esplorare il nostro territorio attraverso dieci interessanti itinerari otto dei quali hanno come punto di partenza, o di arrivo, una delle porte che anticamente permettevano di varcare le mura ed entrare così in città. Ad essi si aggiunge un raffinato itinerario rurale. Altrettanto evocativo è l’itinerario dedicato ai castelli e agli avamposti militari necessari a controllare la vallata”.

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