Home | Cultura | “Lo Sferisterio di Aleandri”: saggio di Lanzavecchia con presentazione di Luca Cristini
Ireneo Aleandri in una foto di Alfonso Balelli (seconda metà del sec. XIX)
Ireneo Aleandri in una foto di Alfonso Balelli (seconda metà del sec. XIX)

“Lo Sferisterio di Aleandri”: saggio di Lanzavecchia con presentazione di Luca Cristini

Viene presentato sabato 5 agosto alle 18.30 nella biblioteca della Poesia di via Costa 10, a Macerata, il nuovo libro di Massimo Lanzavecchia dal titolo “Lo Sferisterio di Aleandri – Mirabilia a Macerata”: un saggio frutto di un’accurata ricerca che racconta la storia del progetto e della costruzione del noto teatro all’aperto.

Il libro, appena uscito per la Seri Editore, si propone di fare chiarezza relativamente alla paternità artistica del progetto di Ireneo Aleandri e ricostruisce le intricate vicende della Società e i contrasti sui progetti nel decennio 1819-29, riordina gli studi pubblicati, aggiorna fonti d’archivio e di bibliografia, introduce nuovi elementi storici e documentali, ripercorre la polemica del centenario e trae alcune ragionevoli conclusioni.

Ne esce un quadro dai contorni nitidi: dopo tre anni di disegni abbandonati e di lavori fermi alle fondamenta del muro d’appoggio, vinto ogni residuo dissidio, è a fine 1823 che la Società sceglie Aleandri e la costruzione inizia finalmente a prendere la sua forma, così come oggi la conosciamo.

Come scrive l’architetto Luca Maria Cristini nella nota introduttiva al volume: «Massimo Lanzavecchia, con un fiuto da detective, porta ulteriori elementi di chiarezza nel riassumere l’intera vicenda che, senza spirito di tifoseria, ma con severo rigore da storico, conduce per l’ennesima volta a confermare la paternità dell’idea progettuale dello
Sferisterio di Macerata al giovane architetto settempedano Ireneo Aleandri, con buona pace di chi la attribuisce all’ingegnere Innocenzi. Ne risulta tutta la bravura dell’architetto capace di fondere con maestria gli input dei committenti, quanto già realizzato al momento del suo incarico componendo il tutto con la sua personale sensibilità architettonica, affinata nella più moderna scuola d’Architettura di quei tempi».

Massimo Lanzavecchia ha già pubblicato un saggio sulle forme di rappresentanza degli interessi collettivi (La democrazia degli artigiani, Biemmegraf, 1996, rielaborazione della sua tesi di laurea in scienze politiche), varie ricerche sulla cooperazione nelle Marche (Cooperstudi, 2003-2009), una ricostruzione storica in forma di romanzo con protagonista un suo antenato (Benedetto. Storia di un ufficiale e carbonaro da Napoleone alle soglie dell’Unità, Vydia, 2018). Un suo lavoro su Società Filodrammatiche e potere nell’800 a Macerata è in corso di pubblicazione per il Centro studi storici maceratesi.