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Alika Ogorchukwu
Alika Ogorchukwu

Il 39enne Alika Ogorchukwu ammazzato lungo il corso di Civitanova

Quello che segue non è un articolo di cronaca ma un personale commento, una riflessione a voce alta…

Alika Ogorchukwu, 39 anni, nigeriano, viveva a San Severino. Giusto qualche giorno fa gli ho offerto colazione nei pressi della stazione ferroviaria. Era in condizioni fisiche precarie, zoppiccava per via di un incidente e camminava con l’aiuto di una stampella. Non era la prima volta che lo incontravo e tutte le volte che potevo dargli una mano lo facevo pensando di avere di fronte una persona sicuramente meno fortunata di me.

Così credo che abbiano fatto spesso altri settempedani.

Oggi è stato barbaramente ammazzato lungo il corso di Civitanova da un uomo di origini campane, ora in stato di fermo. Non è ancora pienamente chiarita la dinamica dell’accaduto, sono in corso le indagini da parte del magistrato Rastrelli, che sta vagliando le immagini di telecamere di sorveglianza e testimianze dirette. Qualunque cosa possa aver fatto o detto Alika, nulla potrà mai giustificare un’aggressione di tale inaudita violenza.

E resto sinceramente sconcertato dai commenti social di alcuni cittadini che pensano il contrario, sconfinando non solo nel razzismo ma anche nel disprezzo di una vita umana. 

Alika andava a Civitanova per cercare elemosina o vendere qualcosa per sfamarsi e aiutare in qualche modo la sua famiglia, viveva senza dubbio in condizioni miserrime. A volte il suo fare poteva sembrare molesto, ma ho sempre pensato che fosse spinto dalla disperazione. 

Allora, di fronte a una storia del genere, mi chiedo dove sia finita la nostra umanità… Dove stiamo andando? 

m. g.

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