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Sandro Bisonni
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Sanità: Sandro Bisonni critico sul “caso” della pediatra di San Severino

“Al grido ‘hanno distrutto la sanità’ il centro destra e molti comitati, negli anni scorsi, hanno attaccato chi prima governava. Avevano ragione nel merito, peccato che l’accusa era solo uno strumento per salire al comando della Regione e nient’altro. Si perché delle promesse che hanno fatto, di una sanità territoriale senza tagli, nessuna di queste è stata mantenuta”. Così l’ex consigliere regionale e attuale portavoce maceratese di Europa Verde, Sandro Bisonni, riguardo la paventata riforma sanitaria.

“L’Assessore Saltamartini recentemente ha annunciato la sua grande innovazione, non ci sarà più l’azienda unica, ma si ritornerà al modello precedente con 5 aziende sanitarie – continua Bisonni -. Una riforma più di facciata che di sostanza, a nostro modo di vedere, sia perché il vecchio modello negli anni passati non ha eliminato i tagli, anzi, sia perché oggi si continua a tagliare indiscriminatamente”.

“La destra, una volta salita al potere, ha subito sbattuto il muso con la realtà, una realtà in cui i medici scarseggiano e le risorse statali pure. Questo accadeva prima e accade oggi, solo che prima la scarsità era usata strumentalmente per accusare di incompetenza chi governava e gridare allo scandalo, oggi si sbandiera ai quattro venti per giustificare la loro impossibilità di fare. Ci vengono in mente situazioni critiche come quella della pediatria a San Severino, dove non si riesce a sostituire la pediatra che va in pensione. Se poi a questo si aggiungono scelte incomprensibili come quella, di cui si vocifera, di spostare un medico del 118 da Matelica (dove era sempre stato) a Castelraimondo, solo per opportunità politica, allora il quadro è completo”.

“È stato troppo facile protestare e gridare allo scandalo, molto più difficile vi risulta governare e mantenere le promesse fatte. All’assessore alla Sanità, forse troppo preso a cercare di capire da cosa derivi l’intelligenza umana, facciamo la richiesta di ripristinare i servizi sanitari che stanno scomparendo nel territorio; meno chiacchiere e più sostanza ci verrebbe da dire. Ai tanti comitati che si interessano di sanità, che prima si strappavano le vesti e ora tacciono, chiediamo di tornare con forza a far valere le giuste ragioni per cui erano sorti”.

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